giovedì 28 febbraio 2008

NEL FRATTEMPO SU UNA SPONDA DEL MEDITERRANEO...

Il professor Abu Ala insegna all'università al Aqsa di Gaza. E' un docente laico che non sostiene Hamas. Quando lo abbiamo contattato aveva appena appreso della morte dei quattro ragazzini che giocavano a calcio sulla spiaggia a Jabaliya.

"Oggi le notizie sono terribili, quei quattro bambini stavano giocando a calcio. E ci sono anche altri quindici feriti, ma il problema è che non si riesce nemmeno a tenere il conto delle vittime perchè questi attacchi avvengono continuamente. Quello che accede in queste ultime ore è però senza precedenti. Dalle otto di ieri sera è stato un bombardamento ininterrotto, con gli elicotteri Apache (dell'esercito israeliano) che sorvolano la Striscia in ogni momento del giorno. Solo nelle ultime 24 ore sono morte 23 persone almeno, anche il furgoncino colpito ieri, con cinque miliziani di Hamas a bordo, è stato centrato di fronte all'università di Al Aqsa dove insegno, a Khan Younis. Ma oltre ai miliziani sono stati uccisi sei bambini e un neonato di sei mesi. Qualcuno deve essere impazzito in Israele, non riesco a trovare altre risposte che non siano quella cosa che si chiama la patologia del potere.. come altrimenti si può chiamare l'uccisione deliberata di ragazzini che giocano a calcio in pieno giorno?"

Conosce la dinamica dell'attacco? Israele sostiene che miliziani avevano sparato dei razzi da quella zona, anche se in realtà ciò è improbabile visto che si tratta di un punto molto lontano dal confine.
Il ministero dell'Interno di Gaza distrutto da un missile"Esatto. Ma il punto è che Israele non ha bisogno di fornire giustificazioni sensate, questa è un'occupazione di tipo coloniale, e pertanto è intrinsecamente violenta. Da questo punto di vista non è cambiato nulla dal 1948 ad oggi. Israele trova ogni volta una buona scusa, ma come si può paragonare un razzo Qassam artigianale alle testate nucleari di cui dispone? Lo stesso potere militare di Hamas è ben poca cosa rispetto all'esercito israeliano. Questa sproporzione può restare nascosta solo con la complicità della comunità internazionale, che invece dovrebbe sostenere il diritto del popolo palestinese alla resistenza. Questa ingiustizia si ripete anche fuori dalla Striscia di Gaza. Ieri hanno ucciso due miliziani nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus. Sono mai stati sparati razzi dalla Cisgiordania? No, sono solo scuse coperte dal silenzio delle Nazioni Unite, degli Usa e anche della Lega Araba. Questi crimini continueranno finchè non ci sarà un vero boicotaggio internazonale come quello che venne portato avanti contro il Sudafrica. Quello che viviamo oggi è ciò che Edward Said definiva accusare le vittime."

QUESTO E' UN PEZZO DI ARTICOLO PRESO DA www.peacereporter.net

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