domenica 30 marzo 2008

DI NUOVO IN MONTAGNA!!

Traditi dalla zia Date, che l'aveva portata in città con l'inganno, sofferenti per le angherie della odiosa Rottermeier, abbiamo gioito tutti e tre (i due adulti di più, in verità, visto che la piccola è ancora un pò ignorante...) per il ritorno di Heidi sui monti.


TRADOTTO IN ITALIANO VUOL DIRE: Da mesi stiamo facendo la raccolta dei DVD di Heidi, per farli vedere a Blanca (bugia: in realtà è una figata e lo guardiamo anche io e Moni...).
Da diverse settimane le puntate si svolgevano in città, ed erano una gran palla, la Rottermeier era veramente una merda, mi ricordava tanto una persona che ha lavorato con me (ha lavorato nello stesso posto, per essere precisi...).
L'altro ieri finalmente è uscita la puntata nella quale Heidi ritorna in montagna.
Alè!

martedì 25 marzo 2008

GALLERIA FOTO DAL SUDAFRICA

Cape Town - Waterfront al tramonto


Giraffa


Black Impala, bestia rara


Botlierskop Game Reserve, panorama


Incontro


Occhi 1


Jump!


Nebbia sull'Oceano Indiano


Occhi 2. Rifugio per bambini e donne abusate. Mitchell's Plane, Cape Town


Incontro di culture e colori.


Casa di Riposo, Mitchell's Plane, Cape Town


Uganda, Italia, Ghana. I pagliacci.


Gruppo.

domenica 23 marzo 2008

8 MINUTI E 23

Sudafrica, Marzo 2008

Prendetevi 8 minuti e 23 secondi per guardare QUESTO VIDEO.
E' stato girato al Parco Kruger in Sudafrica. Guardatelo fino in fondo, perchè ne vale la pena.

venerdì 21 marzo 2008

DARE E AVERE



Prima che lei arrivasse avevo paura. Avevo in mente solo quello che mi avrebbe tolto.
Perchè non sapevo quello che mi avrebbe dato.

UNO SOLO

Cape Town, marzo 2008

Scozia, Sudafrica, Finlandia, Austria, Belgio, Nigeria, Germania, Kenya, Ghana, Mozambico, Inghilterra, India, Estonia, Italia, Uganda, Francia.
ERAVAMO TANTI, ARRIVAVAMO DA TANTI PAESI.
MA ERAVAMO UN MONDO. UNO.

lunedì 17 marzo 2008

40 ANNI FA

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18 Marzo 1968


lunedì 10 marzo 2008

LA CONFESSIONE

lui e lei.

e’ una storia come tante.

di quelle che non lasciano niente ne all’uno ne all’altra.

lei e’ rossa.

il suo colore non se lo e’ nemmeno scelto lei.

lo ha scelto qualcuno di quelli che guadagnano dal suo lavoro.

non le e’ nemmeno mai venuto in mente di chiedere una spiegazione. probabilmente le risponderebbero che sono le “tendenze del mercato”.

lui rosso lo e’ dentro.

certo, viste le recenti delusioni, lo e’ un po’ meno di prima; o meglio: ha molti dubbi. ma sempre rosso rimane.

non si sono scelti, si sono trovati.

lui l’aveva prenotata. o meglio ne aveva prenotata una.

avendo una moglie occidentale (e pure protestante…) ne ha presa una orientale.

certo non si aspettava che fosse rossa…

UNO DI QUESTI GIORNI sono stati insieme dalle 9 del mattino fino quasi alle sei di sera.

l’uno dentro l’altra.

ma lui non le ha detto una parola.

tanto non e’ che ci voglia costruire qualcosa insieme.

LEI gli serve solo per soddisfare un suo bisogno.

solo per questi tre giorni. e poi via, chi si e’ visto si e’ visto, tanti saluti e a mai piu’ rivederci.

lei non se la prendera’. non dira’ niente, come con quelli prima di lui. e come con quelli che verranno.

e nemmeno vedra’ i soldi. come al solito.

lui si chiama marcello, sono io.

lei si chiama kia, viene dalla corea.

e’ la macchina che ho affittato in questi gorni in sudafrica.

perche’? cosa avevate capito?!

L'ASSAGGIO