Come attrezzatura ha
un tondino di 5/6 cm, un ferro a T, una cesoia tutta scassata,
forbici per la lamiera, qualche martello. Niente altro. Eppure riesce
a fare tubi, curve cappelli e quant'altro. Se deve saldare va da
un'amico che ha la saldatrice. Dovrebbe essere incentivato! Perchè
quando avrà finito il lavoro nella sua officina, un mattino di
buon'ora, con tutto i materiale preparato il giorno prima, partirà
da casa con tubi, curve, cappelli, la poca attrezzatura, il mangiare
e farà un paio di km a piedi con tutto il carico, prenderà il bus,
sistemerà la sua roba sul tetto. Dovrà aspettare che il bus sia
pieno prima di partire. Magari durante il viaggio, schiacciato come
un'acciuga, dovrà fermarsi per un guasto del bus. Quando arriverà
vicino alla scuola si caricherà la roba sulle spalle fino all cucina
della scuola stessa. Andrà a cercare chi detiene la chiave.
Comincerà il lavoro ma, con l'attrezzatura che ha, sarà una fatica
enorme, in posizioni scomode. Avrà magari bisogno di un attrezzo
diverso, non previsto, ma in tutto il villaggio non lo troverà.
Dovrà aggiustarsi così. Mezz'ora prima di finire il lavoro,
scenderà la notte e lui non potrà continuare. Quindi dovrà tornare
l'indomani, rifacendo tutto il tragitto. Tutto questo per quattro
tubi di stufa.
Sega utilizzata per tagliare a mano assi nella foresta
Ma quando gli capiterà di nuovo un'opportunità di
lavoro così? I suoi abituali clienti sono più miserabili di lui.
Hanno bisogno di qualche riparazione. Qualche pezzo di latta per
riparare il tetto. Ma il resto del tempo cosa fa? Starà seduto fuori
dalla sua “bottega”
a chiacchierare,
ridere e scherzare con gli amici sfigati di questo paese. Forse
passerà lì vicino un turista, e vedrà un gruppo di uomini seduti
fuori dalla bottega a ridere e scherzare. E quando racconterà agli
amici del suo viaggio in Madagascar dirà: “E' un bellissimo paese,
ma i malgasci sono dei pelandroni, sempre seduti fuori dalle loro
botteghe, a ridere e scherzare”.
Ma Aina si deve nascondere in casa
per la vergogna di non avere un lavoro?
(Estratto dal diario di mio suocero, in Madagascar tra agosto e settembre 2012 per seguire l'installazione di stufe nelle cucine di alcune scuole rurali)
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