lunedì 28 settembre 2015

VABBE', MA IO COSA POSSO FARE?

 Uganda, gennaio 2014.

Per aiutare i migranti che vivono alla Crumière di Villar Pellice puoi portare

Biciclette
Vestiario da uomo, in partciolare capi pesanti per il freddo in arrivo
 Strumenti musicali
Libri in Inglese o francese
Te stesso, te stessa, a fare volontariato


FORSE NON TUTTI SANNO CHE...

 Uganda, gennaio 2014.

...così si chiamava (si chiama) la rubrica di un noto settimanale enigmistico, che "vanta innumerevoli tentativi di imitazione".

Nel villaggio a monte del villaggio, in direzione Francia, da qualche settimana è stata riaperta una struttura che poteva essere il fiore all'occhiello della valle, e ne è stato lo scandalo. Era chiusa da anni. Oggi ospita 60 migranti, richiedenti asilo per la precisione, provenienti dall'africa occidentale. Giovani uomini, per lo più.
La valle è stata scossa da polemiche in occasione del loro arrivo. Scritte notturne sulla strada provinciale, controscritte diurne a cancellare le precedenti, dichiarazioni irresponsabili di chi ha responsabilità istituzionali, proclami trogloditici.

Oggi ci ho passato la giornata, in quel posto, per una riunione.

I colleghi che ci lavorano ci hanno dato alcune informazioni, pregandoci di divulgarle con ogni mezzo, perchè più persone sanno come stanno davvero le cose, meno terreno fertile ci sarà per chi soffia sul fuoco, per chi si oppone alla storia che passa, che poi è un pò come opporsi alla pioggia.
Nel mio piccolo lo faccio anche io, indicando un collegamento con una pagina dove si possono leggere domande e risposte sulla realtà della Crumiere di Villar Pellice e, più in generale, sui progetti con i migranti della Diaconia Valdese.

Domande e risposte tipo questa:

Perchè vengono spesi così tanti soldi per i migranti anzichè per gli italiani in difficoltà?
Perchè sono due ambiti di intervento sociale totalmente separati. I fndi destinati all'emergenza migranti e quelli detinati all'assistenza locale non sono interscambiabili. E' come protestare per la gravosità delle tasse di Torre Pellice con il comune di Luserna.

O ancora:

Perchè entrano in Italia da clandestini, sui barconi?
Perchè non hanno scelta. Ottenere il visto per entrare è un procedimento molto costoso, bisogna appartenere ai ceti abbienti per poterselo permettere. Del tutto fuori portata per questi ragazzi che scappano.

Il link per leggere domande/risposte é:



https://accoglienzamigranti.wordpress.com/2015/09/01/domande-e-risposte-sul-progetto-di-accoglienza-ai-migranti-a-villar-pellice/

venerdì 25 settembre 2015

sabato 19 settembre 2015

GIORNALISMO FAI DA ME

Quasi 1500 spettatori per una rassegna di cinema estivo. Forse un numero che da solo dice poco, ma che acquista significato se la rassegna si tiene in un luogo in cima ad una collina e non in una piazza di paese, e che diventa importante se la sede è il giardino di un posto dove ci si prende cura di anziani non autosufficienti e di malati di Alzheimer, il Rifugio Re Carlo Alberto, struttura della Diaconia Valdese a Luserna San Giovanni. “Mi Rifugio al Cinema”, questo il nome della rassegna estiva, è iniziata nel 2013 (550 spettatori) è proseguita nel 2014 (1100 spettatori) e quest'anno “ha fatto il botto” con una media di oltre 120 persone a serata. 




Dodici proiezioni, il giovedì sera da metà giugno ad inizio settembre, le coperte per chi ha freddo, una tisana o un tiramisu a metà film, quando si fa l'intervallo, come si faceva al cinema una volta. L'organizzazione e la gestione sono curate da dipendenti del Rifugio in collaborazione con una piccola associazione locale (“Cineforum B'Essai”). Le proiezioni spaziano dai cartoni animati, ai film impegnati, alle proiezioni che passano temi importanti senza appesantire lo spettatore, e non mancano produzioni indipendenti (“Io sto con la sposa” quest'anno, “E fu sera e fu mattina” nel 2014). 




Lo scenario è quello della Val Pellice, dove da alcuni anni ha chiuso il cinema Trento di Torre Pellice. Qui la voglia di cinema è tanta, ed i numeri di “Mi Rifugio al Cinema” lo dimostrano. 

 

Ma perchè un posto così si è inventata una rassegna di cinema? Per portare la gente dentro la struttura, promuoverne un uso diverso, avvicinarla a chi ci vive, e provare anche a cambiarne un po' l'idea che se ne ha; non solo un posto dove si vivono situazioni di difficoltà a sofferenza, ma anche dove la popolazione può usufruire di una cosa bella, come è il cinema, in un bel giardino (che è quello del centro diurno Alzheimer del Rifugio Carlo Alberto). In poche parole un posto dove si vive. Ed anche dove si mangia. Si, perchè ad alcune proiezioni sono state abbinate delle cene a tema, e quest'anno tre di queste sono state preparate in collaborazione con il servizio della Diaconia valdese che si occupa di migranti. Anche questo è un modo “leggero” di veicolare messaggi importanti. Ed è stato un successo, con prenotazioni esaurite con giorni e giorni di anticipo.



SE NEMMENO QUESTO VI CONVINCE

 

Se non riusciamo a convincerli con motivazioni umanitarie,
se non si mettono nei panni di,
se non capiscono che siamo ricchi,
se non vedono oltre il loro naso,
se hanno reazioni infantili ed irresponsabii anche se fanno parte dello Stato,
se non sanno che sono più gli italiani andati degli stranieri venuti
se non hanno visto "Sacco e Vanzetti",
se non ricordano i cartelli "vietato ai cani ed agli italiani"

Facciamo loro leggere QUESTO ARTICOLO. Forse qualcuno cambierà idea. Perchè si chiederà "e chi lavorerà per pagarmi la pensione domani?"

Ed anche QUEST'ALTRO ARTICOLO. Forse qualcuno cambierà idea di fronte alla matematica (che non è un opinione).

Provarci non costa nulla.

QUESTA VOLTA LECCE S'E' VISTA



Questa volta l'ho vista, la bella Lecce. In una vacanza salentina in compagnia di Garcia Marquez, con storie di quando i migranti eravamo noi, ottimo cibo, misantropia tendente all'eremitaggio, giornali mattutini letti sul molo, una figlia tenerissima e l'altra nel guado, sogni di legna da tagliare, rospi da sputare, bambini imprenditori.