Quasi
1500 spettatori per una rassegna di cinema estivo. Forse un numero
che da solo dice poco, ma che acquista significato se la rassegna si
tiene in un luogo in cima ad una collina e non in una piazza di
paese, e che diventa importante se la sede è il giardino di un posto
dove ci si prende cura di anziani non autosufficienti e di malati di
Alzheimer, il Rifugio Re Carlo Alberto, struttura della Diaconia
Valdese a Luserna San Giovanni. “Mi Rifugio al Cinema”,
questo il nome della rassegna estiva, è iniziata nel 2013 (550
spettatori) è proseguita nel 2014 (1100 spettatori) e quest'anno “ha
fatto il botto” con una media di oltre 120 persone a serata.
Dodici
proiezioni, il giovedì sera da metà giugno ad inizio settembre, le
coperte per chi ha freddo, una tisana o un tiramisu a metà film,
quando si fa l'intervallo, come si faceva al cinema una volta.
L'organizzazione e la gestione sono curate da dipendenti del Rifugio
in collaborazione con una piccola associazione locale (“Cineforum
B'Essai”). Le proiezioni spaziano dai cartoni animati, ai film
impegnati, alle proiezioni che passano temi importanti senza
appesantire lo spettatore, e non mancano produzioni indipendenti (“Io
sto con la sposa” quest'anno, “E fu sera e fu mattina”
nel 2014).
Lo scenario è quello della Val Pellice, dove da alcuni
anni ha chiuso il cinema Trento di Torre Pellice. Qui la voglia di
cinema è tanta, ed i numeri di “Mi Rifugio al Cinema” lo
dimostrano.
Ma perchè un posto così si è inventata una rassegna di
cinema? Per portare la gente dentro la struttura, promuoverne un uso
diverso, avvicinarla a chi ci vive, e provare anche a cambiarne un
po' l'idea che se ne ha; non solo un posto dove si vivono situazioni
di difficoltà a sofferenza, ma anche dove la popolazione può
usufruire di una cosa bella, come è il cinema, in un bel giardino
(che è quello del centro diurno Alzheimer del Rifugio Carlo
Alberto). In poche parole un posto dove si vive. Ed anche dove si
mangia. Si, perchè ad alcune proiezioni sono state abbinate delle
cene a tema, e quest'anno tre di queste sono state preparate in
collaborazione con il servizio della Diaconia valdese che si occupa
di migranti. Anche questo è un modo “leggero” di veicolare
messaggi importanti. Ed è stato un successo, con prenotazioni
esaurite con giorni e giorni di anticipo.
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