"PAPA', TU SEI COME LA MOZZARELLA DI BUFALA: DA FUORI SEMBRI UN PO' DURO, MA DENTRO SEI MORBIDO". Una figlia dal nome corto.
martedì 31 agosto 2010
FOTO DA NEW ORLEANS 5 ANNI DOPO L'URAGANO
Clicca QUI per vedere il reportage da New Orleans del fotografo Alan Chin, 5 anni dopo l'uragano Katrina.
domenica 29 agosto 2010
FOTO STORIA DI UN COMPLEANNO
"L'alba del mio quarto compleanno è l'annuncio della stagione che viene tra poco"
"E' il primo compleanno da sorella..." (Il giorno dopo ho chiarito meglio il concetto a mamma e papà: "ma perchè avete fatto un'altra bimba!?")
"Oggi ne compio così!"
"Mio papà oggi fa il mulo"
"Meno male che lo aiutano!"
"Cinque figli alla patria, ma sempre buone come il pane!" (questo commento lo ha scritto papà...)
"I miei amici Iachi e Sofia"
"Questa è la mia vicina più grande"
"Ciao Peter!"
"Finalmente siamo al fiume!"
"Di nuovo sul carretto, verso la merenda"
"Che figata!"
"Il regalo più bello, grazie Sara e Paolo"
"La provo subito" (Il giorno dopo papà, in un eccesso di ottimismo, mi ha messo sulla bici in discesa, ma non mi ha detto come si frena; dopo mi ha detto che era da un pò che non mi sentiva urlare così... poi ho visto che mamma gli parlava, e lo guardava brutto... lui non diceva niente e si grattava la testa)
"Sono un pò emosionata..."
"Fffffffffffffff"
"Erano tutte intorno a grand maman, spiegava come si mettono via i fagiolini"
"Sofi!"
"Sono Anita, volevo dire che laggiù sta succedendo qualcosa..."
"Ma no, questa festa è bellissima, siamo un mucchio di bambini!"
"Il nonno si è fatto prendere..."
"Ma a me no, che non mi prende!"
"Mi sbagliavo, ma gli amici mi vengono a liberare!"
"Io non ci vado laggiù, c'è il lupo! Posso stare qui?"
"Niki va già in bici senza rotelle, ginnica!" (lo ha detto papà, ma io non so cosa vuol dire...)
"La festa è finita, il papà coccola Lorenzo, poi andiamo tutti a casa"
"E' il primo compleanno da sorella..." (Il giorno dopo ho chiarito meglio il concetto a mamma e papà: "ma perchè avete fatto un'altra bimba!?")
"Oggi ne compio così!"
"Mio papà oggi fa il mulo"
"Meno male che lo aiutano!"
"Cinque figli alla patria, ma sempre buone come il pane!" (questo commento lo ha scritto papà...)
"I miei amici Iachi e Sofia"
"Questa è la mia vicina più grande"
"Ciao Peter!"
"Finalmente siamo al fiume!"
"Di nuovo sul carretto, verso la merenda"
"Che figata!"
"Il regalo più bello, grazie Sara e Paolo"
"La provo subito" (Il giorno dopo papà, in un eccesso di ottimismo, mi ha messo sulla bici in discesa, ma non mi ha detto come si frena; dopo mi ha detto che era da un pò che non mi sentiva urlare così... poi ho visto che mamma gli parlava, e lo guardava brutto... lui non diceva niente e si grattava la testa)
"Sono un pò emosionata..."
"Fffffffffffffff"
"Erano tutte intorno a grand maman, spiegava come si mettono via i fagiolini"
"Sofi!"
"Sono Anita, volevo dire che laggiù sta succedendo qualcosa..."
"Ma no, questa festa è bellissima, siamo un mucchio di bambini!"
"Il nonno si è fatto prendere..."
"Ma a me no, che non mi prende!"
"Mi sbagliavo, ma gli amici mi vengono a liberare!"
"Io non ci vado laggiù, c'è il lupo! Posso stare qui?"
"Niki va già in bici senza rotelle, ginnica!" (lo ha detto papà, ma io non so cosa vuol dire...)
"La festa è finita, il papà coccola Lorenzo, poi andiamo tutti a casa"
venerdì 27 agosto 2010
LIBERTA' E'...
sabato 21 agosto 2010
Comincia così l'oblio. Ti cancellano dall'elenco telefonico
"Qualcuno ha chiamato per nostalgia il numero della sua casa pericolante. E un bel giorno ha sentito rispondere. "Chi parla?". "Chi parla? Ma chi sei tu?"
Clicca QUI per leggere il reportage del grande giornalista d'inchiesta Fabrizio Gatti dall'Aquila, sedici mesi dopo il terremoto.
Clicca QUI per leggere il reportage del grande giornalista d'inchiesta Fabrizio Gatti dall'Aquila, sedici mesi dopo il terremoto.
giovedì 19 agosto 2010
UNO CHE NON MI MANCHERA'
Senatore emerito Francesco Kossiga, 23 Ottobre 2009.
Parlando a proposito delle manifestazioni degli studenti.
"Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
Parlando a proposito delle manifestazioni degli studenti.
"Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
martedì 17 agosto 2010
domenica 15 agosto 2010
FUORI TEMPO MASSIMO
"Cara figlia, sono dolente di darti il primo dispiacere della tua vita. Devi nascondere subito quel pugno sinistro che hai alzato. Rimettilo subito sotto il lenzuolo. Quel gesto non è più di moda. Hai visto mai che il primario è leghista e ci fa pagare il ticket per il ricovero di mamma e per il tuo parto. Sai com'è Noa, due dei tuoi bisnonni non erano piemontesi. Il treno della storia al momento ha preso altre direzioni. Ciao. Papà"
sabato 14 agosto 2010
Il corridoio dei 75/79 passi.
Il corridoio che porta alla sala operatoria misura dai 75 ai 79 passi. A seconda che la traiettoria sia dritta o "a onda", a seconda che i passi siano più o meno lunghi. A seconda della lucidità di chi guida i piedi. In quella mezz'ora l'ho percorso alcune (...) volte, dal conto dei passi non mi è mai uscito lo stesso risultato. Per il primo quarto d'ora l'ho percorso tutto, in uno stato d'animo che sfiorava la calma (dopo il risveglio brutale, i minuti convulsi prima di partire, le gocce di sangue sul pavimento, l'ennesima corsa in macchina, le 4 frecce, gli abbaglianti per fare spostare gli idioti dal centro strada, ecc, ecc.). Guardavo fuori dalle finestre, mi gustavo il fascino dell'ospedale immerso nel silenzio, guardavo le luci sulle montagne, i lampi. Nell'ultimo quarto d'ora il tragitto si è accorciato, mi allontanavo sempre meno dalla porta dalla quale sapevo che sarebbe uscito il mio futuro. Gli sguardi all'orologio sono diventati intensi. A un certo punto mi sono piantato fermo con l'orecchio puntato verso quella porta e gli occhi chiusi, perchè mi era sembrato di sentire un pianto. Ci avevo azzeccato. Erano i primi "Boia Faus, ma qui fuori fa freddo!!" di mia figlia. Dopo qualche minuto è comparsa l'angelo M., che spingeva un carretto con Noa all'interno, tutta sporca.
E' iniziato il viaggio.
E' iniziato il viaggio.
venerdì 13 agosto 2010
EEEEECCOLA!!
Rrrrrullo di tamburi!!
Dopo avere imposto una specie di quarantena a mamma, papà e sorella, dopo avere costretto il papà a ripetuti allenamenti forzati di guida spericolata sul tratto casa/ospedale (sia di notte che di giorno), dopo avere obbligato la mamma alla prima operazione della sua vita, dopo avere gettato dal letto un angelo (ne parlerò più avanti degli angeli incontrati - o meglio re/incontrati in questa storia) che si è così fatta 21 ore di seguito al lavoro, eccetera eccetera, è arrivata, questa notte all'una e cinque minuti mia figlia: NOA!
E' incredibile: ho fatto due figlie.
Non ci posso credere, me lo dicevo stanotte tornando a casa a dormire (un'ora, poi non ho retto e sono tornato giù), me lo ripetevo per farmelo entrare in testa. Non lo avrei mai detto, mai e poi mai, giuro. Non sono parole vuote, non è retorica, è proprio così, fino a ieri non ci pensavo più di tanto, sono stupefatto di me stesso.
Il potere dell'amore.
La prima
Rimasugli della anestesia sul volto di una, rimasugli dell'anestesia sull'altra che dorme beata.
Il primo incontro tra sorelle.
Il secondo incontro.
Famiglia Galetti Jourdan
Dopo avere imposto una specie di quarantena a mamma, papà e sorella, dopo avere costretto il papà a ripetuti allenamenti forzati di guida spericolata sul tratto casa/ospedale (sia di notte che di giorno), dopo avere obbligato la mamma alla prima operazione della sua vita, dopo avere gettato dal letto un angelo (ne parlerò più avanti degli angeli incontrati - o meglio re/incontrati in questa storia) che si è così fatta 21 ore di seguito al lavoro, eccetera eccetera, è arrivata, questa notte all'una e cinque minuti mia figlia: NOA!
E' incredibile: ho fatto due figlie.
Non ci posso credere, me lo dicevo stanotte tornando a casa a dormire (un'ora, poi non ho retto e sono tornato giù), me lo ripetevo per farmelo entrare in testa. Non lo avrei mai detto, mai e poi mai, giuro. Non sono parole vuote, non è retorica, è proprio così, fino a ieri non ci pensavo più di tanto, sono stupefatto di me stesso.
Il potere dell'amore.
La prima
Rimasugli della anestesia sul volto di una, rimasugli dell'anestesia sull'altra che dorme beata.
Il primo incontro tra sorelle.
Il secondo incontro.
Famiglia Galetti Jourdan
mercoledì 4 agosto 2010
DICE CHE RIDERE ...
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