Oggi a Milano
"PAPA', TU SEI COME LA MOZZARELLA DI BUFALA: DA FUORI SEMBRI UN PO' DURO, MA DENTRO SEI MORBIDO". Una figlia dal nome corto.
mercoledì 23 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
CIAMUGNA, L'AMAZZONIA DI NOIALTRI
Dove si racconta di un meraviglioso giro in bici nell'ora del tardo pomeriggio, in una giornata iniziata grigia e finita in un'esplosione di colori.
Luce estiva e montagne con la neve.
Il giro l'ho fatto nei boschi tra Luserna e Bricherasio, intorno al Rio Ciamugna. Acqua ovunque, un verde esplosivo da foresta, la luce radente. Perfetto.
Luce estiva e montagne con la neve.
Il giro l'ho fatto nei boschi tra Luserna e Bricherasio, intorno al Rio Ciamugna. Acqua ovunque, un verde esplosivo da foresta, la luce radente. Perfetto.
domenica 20 maggio 2012
giovedì 17 maggio 2012
L'ITALIA PERDE IL PELO MA NON I VIZI
Tempo fa avevo bisogno di
contattare un ufficio del noto ente previdenziale, quello di 4
lettere. Non conoscendo l'interno dell'ufficio, un mattino ho
chiamato il centralino. “****, sede di Pinerolo, gli uffici sono
aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 –
tu/tu/tu/tu”, ho guardato l'ora, erano le 9 e un quarto. Ho
riprovato “****, sede di Pinerolo, gli uffici sono aperti...”.
Pensando ad un guasto, ho lasciato stare. La mattina dopo verso le 10
ho riprovato “****, sede di Pinerolo, gli uffici sono aperti...”.
Ma che cazz'?! Il centralinista ha problemi intestinali? Vabbè.
Per quattro mattina la
stessa cosa, praticamente non è un centralino, è un muro, se non
sai l'interno dell'ufficio con cui vuoi parlare sei fritto. Allora mi
sono fatto dare da una collega uno degli interni, sapevo che non era
quello giusto, ma era almeno un cavallo di Troia per fregare la
disorganisazia statale. Ho fatto il numero. Nessuna risposta. Allora
ho cominciato a fare gli interni a caso, per un pò di volte nessuna
risposta, prova che ti riprova mi ha risposto una impiegata, ho fatto
finta di niente e ho iniziato a esporre il mio problema. Naturalmente
dopo un attimo mi ha fermato, e mi ha passato “l'interno
desiderato” dove ho trovato una impiegata gentilissima e
superdisponibile che mi ha risolto il problema in pochi minuti.
Ho sentito dire che in
Italia ci sono stranieri che pagano addirittura le tasse, ho sentito
dire che siamo uno dei paesi più vecchi del mondo.
Quindi capiterà
che un africano debba parlare con l'INPS (Azz', mi è scappato il
nome del noto ente previdenziale!), facilmente non saprà “l'interno
desiderato”. Quindi capiterà che un anziano debba parlare con
l'INPS, nemmeno lui conoscerà il numero.
Cosa fanno? Un giorno di
ferie buttato? Uno spostamento inutile e forse faticoso per una
persona anziana?
Qualche giorno dopo vado
alla posta del villaggio, faccio un po' di coda ma poca, poi tocca a
me. Mi avvicino allo sportello e l'impiegata si tira indietro. Boh?
Compare una Signora delle pulizie (?!) che si mette a pulire la
postazione dell'impiegata che stava per ricevermi. Passa un momento,
finisce il suo lavoro e se ne va verso lo sportello vicino.
L'impiegata torna al suo posto e si occupa di me.
Ma fanno le pulizie
con gli sportelli aperti? Quanto rallenta il servizio? Quanto dura il
pulito? Qual'è la priorità?!
Qualche giorno dopo
ancora, un pomeriggio, treno Pinerolo - Torre Pellice. Una ragazza
straniera sale di corsa, prende il treno al volo, non ha timbrato il
suo biglietto (e questo non va bene, siamo chiari).
Quando il treno
sta per arrivare a Luserna, la ragazza vede il controllore, gli dice
che non ha fatto a tempo a timbrare perchè rischiava di perdere il
treno. Il controllore la insulta davanti agli altri passeggeri, la
ragazza che pure parla italiano, resta senza parole. Il controllore
le dice che la multa “è di 50 euro” e continua a maltrattarla.
La ragazza deve scendere a Luserna, non ha quella cifra, gli dice che
ha con sé 15 euro, oltre a due biglietti non timbrati. Il
controllore prende i soldi e i due biglietti (?!) e se ne va, senza
darle alcuna ricevuta.
A casa mia questo è un furto.
Lavoro in una struttura
per anziani. Qualche giorno fa una collega telefona ad una ASL per
avvisare che la carrozzina (quasi nuova) di una ospite ha un pezzo
rotto, chiedendo la riparazione. Risposta “non abbiamo i soldi per
le riparazioni, dite alla famiglia di fare la richiesta tramite la
geriatra per una carrozzina nuova”.
Ipotesi 1: hanno finito i
soldi su quel capitolo di bilancio, e visto il loro obiettivo è di
spendere il meno possibile, e non di dare assistenza a chi ne ha
bisogno, se ne fottono e passano la palla ad un altro ufficio.
Ipotesi 2: non sanno che
una carrozzina nuova costa svariate decine di volte più di quella
riparazione, o forse hanno il dubbio, ma se ne fottono e passano la
palla ad un altro ufficio.
Ipotesi 3: un parente
amico conoscente zio del fratello del cognato di una cugina della
moglie ha qualche interesse nella ditta che progetta/produce/consegna
le carrozzine nuove.
sabato 12 maggio 2012
giovedì 10 maggio 2012
PLASTICA SIETE PLASTICA RITORNERETE
La bambina dal nome corto in una recente immagine
La bambina dal nome spagnolo in una recente immagine
A partire dal 1° maggio anche i bicchieri di plastica e i piatti monouso entreranno
a fare parte del circuito della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.
Resteranno invece esclusi da essa piatti e bicchieri durevoli non usa-e-getta,
anche se in plastica. Attenzione: le posate di plastica, di frequente
fedeli compagne dei piatti e dei bicchieri monouso sulla tavola, al
momento non potranno essere destinate alla raccolta della plastica e
dovranno dunque continuare ad essere gettate nel sacco nel cassonetto
dell'indifferenziata.E' comunque necessario ricordare che,
nell'ottica di voler ridurre la quantità dei rifiuti prodotti
quotidianamente dalle nostre famiglie e in modo da non appesantire
eccessivamente il sistema di raccolta e separazione dei rifiuti,
l'impiego di dispositivi usa-e-getta, compresi piatti e posate,
dovrebbe essere limitato a situazioni di emergenza o di estrema
necessità, e non di certo diventare abituale.
PROCEDURE O FATTORE UMANO?
Qualche giorno fa su
Internazionale (www.internazionale.it)
è stata pubblicata la trascrizione delle registrazioni delle voci
dei tre piloti dell'aereo Air France caduto nell'Atlantico alcuni
anni fa mentre volava da Rio De Janeiro a Parigi. La trascrizione
riguarda gli ultimi minuti prima dello schianto.
Sintetizzando, emerge il
fatto che uno dei tre piloti, il più giovane, ha continuato a
compiere una manovra sbagliata senza dirlo agli altri due, e senza
che questi se ne accorgessero.
Naturalmente si tratta di
un documento drammatico, sono le voci di tre persone che stanno per
morire e che, con i loro errori, stanno per portare alla morte altre
225 persone.
Cercando però di andare
oltre questo aspetto, per quanto sia importantissimo, mi ha colpito
un'altra cosa. Il fattore umano. Leggere quell'articolo ha rafforzato
in me una cosa che penso da molto tempo.
Credo che pilotare un
aereo che trasporta centinaia di persone sia una delle attività più
“procedurate” che esistano. Giustamente. Eppure ogni tanto un
aereo cade. La mia sensazione è che, se potessimo leggere ed
analizzare le trascrizioni di quanto i piloti si dicono prima dello
schianto, scopriremmo che molto sovente l'incidente capita perchè i
piloti hanno sbagliato qualcosa.
Cosa che ci sta, siamo
umani. Appunto.
Credo che sia
fondamentale la stesura di procedure nelle attività lavorative. Sono
una garanzia, in molti casi sono una garanzia di salvaguardia delle
persone.
Ma non pensiamo di potere
fare a meno del fattore umano. Non si prescinde dal fattore umano.
Non si prescinde dall'importanza del “sapere essere” accanto al
“sapere fare”. Non pensiamo che basti scrivere una procedura per
ogni cosa per avere la garanzia che quel lavoro verrà fatto bene.
Quel lavoro verrà fatto bene nella misura in cui la persona che lo
fa avrà saputo prima di tutto “essere”.
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