Nei giorni scorsi sono successe delle cose. Qui intorno, ma non solo. Io ho avuto delle brutte sensazioni. Credo che sia stato un segnale, ora vedremo se e come chi ha la responsabilità di guidare la barca saprà coglierlo. In caso contrario mi chiedo quale sarà il prossimo.
Nel mio piccolo ho raccolto alcune idee da persone che conosco, e che hanno detto la loro, da posizioni anche diverse. Ho creduto giusto fare circolare quelle opinioni. Per mia scelta i nomi e le località sono mascherati da sigle o nomi fantasiosi, o sostituiti da "Omissis".
Perchè? Boh.
STIMOLO UNO (Signor A.B., lavoratore dipendente, terzo settore)
Ma mi chiedo,
quando mai il nostro stato democratico è stato così debole?
quanto ci abbiamo messo ad arrivare a questa situazione e quanto ci vorrà per recuperare?
cosa
posso dire ad un manifestante per convincerlo a sospendere i blocchi, a
parte il fatto che devo fare un giro della madonna per andare a
lavorare, e sono un povero (omissis - parolaccia piemontese) come lui?
come mai il leader della protesta è (omissis), che sarà uno dei commercianti più ricchi di Panettonia? cosa ci guadagna?
perchè la polizia picchia ovunque, in Val Susa, allo stadio... e a questi invece non dice un cazzo?
E'solo una fiammata o l'inizio di qualcosa di preoccupante?
Quanta gente si è immediatamente unita a questa protesta anche se fino al giorno prima non ne sapeva niente?
Di quanto sono aumentati quelli che non hanno niente da perdere?
Cosa ne pensa Sibille di tutto ciò?
Buonanotte
STIMOLO DUE (Signor EmmeGi)
Probabilmente tra un pò di tempo sorriderò rileggendo queste righe,
scritte dalle dita su ordine della pancia. Perchè non ho ancora la testa
fredda per fare una specie di analisi di quanto successo qui intorno
nei giorni scorsi. Beato chi riesce ad essere così lucido da scrivere
analisi mentre si è in mezzo al casino. Chiarisco che non mi riferisco a A.B. che ci ha scritto.
Quello che posso dire è che ho avuto delle brutte sensazioni, come mai avevo avuto. Siamo stati in ostaggio.
Probabilmente
è la paternità, questa è stata l'ennesima prova che dopo che hai dei
figli cambi il modo di vedere le cose. Bella fregatura...
Penso ci
fosse di tutto in mezzo a quelle manifestazioni, ma non ho mai pensato
che il problema fosse quello della circolazione stradale, piuttosto di
che cosa può diventare una cosa che nasce, in parte, sulla base di
motivazioni anche comprensibili (è assurdo pagare in anticipo l'IVA 2014
su un giro di affari fatto nell'anno 2013, che non è detto che
riuscirai a confermare, ma è solo un esempio). Alcuni episodi di stampo
chiaramente squadrista che sono capitati, anche a meno di 20 km da casa
mia, mi hanno inquietato, mi hanno dato la chiara sensazione che il
fascismo può essere solo lì, dietro l'angolo. Non avevo questa
consapevolezza, ora è molto sgradevole averla. E in ogni caso un altro
cittadino che ha gli stessi miei diritti non può fermare la mia macchina
pretendendo di sapere dove vado, ed imponendomi la sosta o concedendomi
di passare, è un sopruso inaccettabile.
Certo, potrebbe essere stato
una prova, un segnale, un modo di contarsi, o cose simili. Ma non
rincorro chi vuol fare complottismo.
L'unica cosa che mi è chiara è che ora
serve una riposta da parte delle istituzioni, quelle "alte" che mai sono
state così in basso. Da oltre vent'anni la barca va sempre nella stessa
direzione, indipendentemente da chi la guida (ma chi la guida la barca,
in realta?!) La ricetta che viene applicata per tirarci fuori dalla
situazione in cui siamo è la stessa che ci ha portato in tale
situazione. E' evidentemente un assurdo. E' una barbarie che, in nome
del dogma indiscutibile del liberismo sia stato ridotto un paese europeo
nella situazione in cui versano i greci, i quali hanno fatto del male
soprattutto, se non quasi solo, a loro stessi. Usando un rigore simile,
cosa avrebbero dovuto fare le nazioni vincitrici della seconda guerra
mondiale ai tedeschi?!
Peraltro ho trovato positivo il momento di
ieri mattina al ponte di Bibiana, al quale ho voluto fortemente
partecipare e nel quale ci si è parlati civilmente tra persone con
visioni diverse, tra chi mi ha venduto la mia cara bici elettrica ed il
sottoscritto che l'ha comprata ed ora felicemente la usa, ad esempio.
Leggo
in queste ore con molto piacere che il dialogo continua. Ma non è al
venditore di bici di Luserna che sono rivolte le mie preoccupazioni.
Anzichè
essere il muratore a complicare la vita al lavoratore dipendente
sbarrandogli la strada occorrerebbe andare insime ad assediare la
Regione Piemonte ruggendo tutti insieme per giorni e giorni
"dimissioni!" fino a farli cedere. Quella si che sarebbe un vittoria
del "popolo", che siamo tutti. Ciao.
REAZIONE UNO (Signor C.D., lavoratore dipendente, terzo settore)
In questi giorni con Marcello abbiamo scambiato alcune opinioni riguardo quanto stava succedendo intorno a noi, vicino a noi questa volta, e quindi le emozioni erano più vive, più palpabili. Anche io, come Marcello, ho riflettuto sulla mia condizione di padre, e su come questa influenzi il modo di vedere, di percepire i fatti che ci circondano...bella fregatura, concordo! Per la prima volta mi sono sentito veramente vicino a qualcosa di brutto, di cupo. Da Comunista ho sempre discusso di fascisti e dittature, ma sempre su di un piano teorico o, nelle peggiori siutazioni relegandolo a qualche sparuto gruppeto di nostalgici! Questa volta, invece, l'impressione è veramente stata che l'uomo nero potesse essere lì dietro ad una rotonda! Ma, e Marcello lo sa perchè di quelli che stanno leggendo la mail è quello che meglio mi conosce, ho il vizio di analizzare le cose, rileggendo la storia e, questa volta stimolato anche dalle domande di A.B., ho trovato queste due citazioni, che non danno delle risposte ma forse ci aiutano a riflettere.
La prima dice. "La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui son fatte le dittature" (Franklin Delano Roosvelt)
...e direi che qui c'è già molto, la crisi mondiale ha, prima, levato le sicurezze economiche e non solo, ha limitato l'indipendenza del singolo ed ora sta stringendo le sue maglie, lasciandolo senza lavoro e portabdolo letteralmente alla fame.
La seconda dice "Il fascismo è il capitalismo in decomposizione" (Lenin - Vladimir Ilyich Ulyanov).
E questa risponde almeno in parte alla domanda "quanto ci abbiamo messo ad arrivare a questa situazione e quanto ci vorrà per recuperare?" non risponde a "quanto" ma dice da quando, e la risposta è "da quando l'uomo ha fatto del capitale e del consumo i suoi idoli, ed ora che il mondo è saturo di cose inutili, i lsistema collassa!"
Ora più che mai dobbiamo uscire dalle nostre stanze, capire dove ognuno di noi ha sbagliato: Dare la colpa a questo o a quello (ammesso che sia mai servito) ora non serve più! Dobbiamo recuperare i valori, quelli veri e farlo in fretta, prima che qualcuno cavalchi le nostre debolezze.
Scusate lo sfogo e grazie per l'attenzione.
REAZIONE DUE (Signor E.F., lavoratore dipendente, industria o simili. Unico degli intervenuti a vivere in un altra regione)
Sto seguendo indirettamente con (Omissis)
quello che sta avvenendo lassù. Qui, ad Adriatica, sembra di stare in un
altro mondo: non è successo niente, nessun blocco, nessuna protesta.
Devo dirti che, da quando frequento Panettonia, ho sempre visto una grossa
differenza tra qui e lì: qui si dorme di più, si prende la vita
diversamente e con meno affanni; lì invece c'è molta partecipazione,
ogni domenica sotto i portici ci sono banchetti del PD, SEL e bla bla
bla (ma mai della destra, sia chiaro!). Insomma sull'impegno politico
non c'è partita. Anche se poi i risultati sono gli stessi: il governo
centrale (Letta, per intendersi) ce l'abbiamo noi come ce l'avete voi.
Sulla regione, se possibile, attualmente state messi peggio voi...ironia
del destino.
Sulle proteste di questi cazzo di forconi io la mia idea me la
sono fatta ed è grosso modo come la tua. L'altra sera ho parlato con (Omissis)
dicendole che anch'io ho paura. Ed ho paura soprattutto perché, in
questo momento, ci sarebbe anche il leader populista a disposizione per
raccogliere le varie incazzature. Questo leader è quel pazzo criminale
di Beppe Grillo...che dio lo fulmini.
C'è gente disperata, questo non lo nega nessuno. Più o meno
come noi. Solo che, dal nostro punto di vista, stanno dalla parte
sbagliata perché sono dei fasci. Sono giorni che mi chiedo, ma se
avessero avuto le bandiere con falce e martello, staremmo qui a
scandalizzarci lo stesso? non lo so. Tornando a loro: credo che tanti
siano poveracci perché hanno fatto il passo più lungo della gamba: si
sono voluti comprare casa accendendo un mutuo senza poterselo
permettere, si sono indebitati finanziando l'acquisto di una TV da 1
milione di pollici e di una macchina fuori misura. E adesso giustamente
non ce la fanno a pagare...io sai cosa gli direi a questi: cazzi vostri.
Io le tue cazzate non le pago! Io se non posso mermettermi un auto, non
me la compro e sono a casa con una TV che ho comprato dieci anni fa...
E poi il leader dei forconi, quello salito sulla Jaguar...un ex imprenditore indebitato non si sa bene per quali ragioni. Ecco,
questi sono pericolosi perché sono lontani da noi. Giusto il tuo
auspicio "mettiamoci insieme e facciamo dimettere Cota" ma tanto non si
avvererà mai e siamo qui, quindi (io stesso eh), a fare una guerra tra
poveri. E, se possibile, è questa la cosa più pericolosa...perché fa il
gioco di quella classa che invece dovremmo "combattere" per dirgli che
ci siamo, i politici. Questa protesta non va da nessuna parte.
Questa protesta non va da nessuna parte perché il problema
dell'Italia non è lo stipendio dei politici, o Cota che compra le
mutande, o le auto blu o le provincie Questo è diventato un argomento
per prendere voti...Renzi ci vincerà le prossime elezioni e Grillo pure.
Nessuno che dica come risolvere il problema degli ospedali che
chiudono, nessuno che ci racconti come fare con le scuole, nessuno che
ci sappia dare una soluzione per il problema dell'occupazione che non
sia la cassa integrazione. Queste sono le cose che, in prospettiva,
affameranno i nostri figli....e noi che facciamo? andiamo dietro a
quattro idioti...
Ecco come la vedo io. Ecco perché guardo le immagini di
Panettonia e mi viene da dire che sono tutti ridicoli: i Forconi con
questo cazzo di (Omissis) e anche l'ANPI che fa la manifestazione al
Municipio. Per non parlare di quel democristiano di (Sindaco di Panettonia). Sono tre
parti che si scontrano mentre a Roma fanno il cazzo che gli pare e Renzi
convoca la segreteria del partito alle 7.30 per poi chiedere a Cuperlo
di fare il Presidente PD. E andiamo...
Ciao Amico Mio. Scusa lo sfogo ma mi hai dato una preziosa occasione per mettere un po' in ordine dei pensieri.
REAZIONE TRE (Signora G.H., libera professionista)
Caro Marcello, ho deciso che ti scrivo. Non sono
venuta giovedì mattina perché avevo un impegno con altre persone che,
all'ora in cui ho ricevuto la comunicazione, non sono più riuscita a
contattare per provare a spostarlo. Ma anche perché francamente mi sta
stretto il fatto che la protesta venga analizzata solo con una diagnosi
di fascismo. Che sicuramente c'é: il 9 dicembre assume anche queste
preoccupanti tonalità, lo abbiamo visto, lo vediamo ancora in questi
giorni.
Troppo comodo e semplice però
risolverla così, rischia di essere un buon modo per rimanere nelle
proprie certezze, definizione di un "cattivo", e via. La gente, la gente
come me, non ne può più. Il riferimento della mail precedente al fatto
che protesta chi é ricco conferma la visione distorta della realtà circa
il mondo del lavoro che la sinistra continua a coltivare. Non si vuole
capire, perché fa comodo, e non se ne parla salvo rari casi (qualche
volta il Corriere della Sera, guarda caso....), del fatto che il mondo
del lavoro é cambiato. Ci sono i disoccupati, ci sono i giovani, ci sono
gli ultra50enni con il culo per terra, e non c'é solo il lavoro
dipendente. E il lavoro indipendente, da anni ormai, ma nessuno, o
pochi, vogliono accorgersene, non sono solo gli avvocati, i notai, ecc.
ecc., e non sono solo i ricchi commercianti, ma tante piccole partite
IVA, per scelta o per necessità, parliamo di milioni di persone. E' per i
giovani anche la strada per crearsi una occupazione, qualcuno si
ritrova in un ricatto in questo senso, piccole aziende che obbligano a
prendere la partita iva per non assumersi il rischio di un'assunzione.
Ma é una parte, non si vuole vedere, e si coltiva l'ormai improbabile
sogno del lavoro dipendente, di cui una sola parte tra l'altro é
tutelata dallo statuto dei lavoratori, perché anche nell'impresa sotto i
15 dipendenti di tutele non ce ne sono.Non si vuole prendere in
considerazione che può essere una scelta che ti permette di lavorare con
la qualità che vuoi tu, e non con tempi e limiti imposti da un servizio
pubblico che in certi situazioni (parlo del mio settore di lavoro) ti
impone di lavorare con ritmi e tempi che rendono difficile una buona
qualità di presenza nella relazione d'aiuto. Scelte di indipendenza non
sono solo economiche, anzi, c'é molto da perderci. C'é una sperequazione
nel lavoro autonomo e libero professionismo che fa paura, e che
alimenta una rabbia forte, io sono arrabbiata nera. Nessuno ne parla,
pochi, ma giusto per fartene un'idea: un libero professionista con
l'ordine professionale paga all'Inps grosso modo il 14%, più il 4% alla
cassa previdenziale del suo ordine professionale (non so se sia diverso e
quanto a seconda degli ordini, ma grosso modo é così); un dipendente
part time o un pensionato ex dipendente che ha la partita iva ne paga il
18%; un commerciante il 21%, un lavoratore autonomo il 24% (o
viceversa, non ricordo); un libero professionista ne paga il 27,75%, con
una progressione prevista dalla legge Fornero di 1 punto annuale fino a
raggiungere il 33,75% tra 4 anni. C'é una diatriba che non sto qui a
dirti sul fatto che questi ultimi (tra cui la sottoscritta) paghino in
proporzione più dei dipendenti, ma a parte questo (dibattiti infiniti su
quali siano i parametri che permettono di confrontare due realtà così
diverse), sta di fatto che chi é iscritto alla cassa gestione separata
Inps non riceve in cambio nulla, nulla, zero tutele, e una pensione che
si sa sarà la minima (il lavoro autonomo é sotto il regime contributivo
già da diversi anni). N.B. il mio reddito si aggira sui 25.000/27.000 €
lordi, quindi di soldi all'Inps ne dò un bel pò, fai il conto
percentuale. Spero di non ammalarmi, perché non ce la faccio a pagarmi
una assicurazione sanitaria privata, sono fortunata perché ho il marito
con il lavoro sicuro e lo stipendio fisso, spero di non divorziare da
lui, perché con la mia pensione sarò povera (eppure il mondo del lavoro
lo conosco da quando ho 14 anni).Gli ultra 50enni nella mia condizione
si trovano in questo paradosso: giustamente, i giovani hanno una
agevolazione per cui fino a 35 anni pagano un forfait di Irpef del 5%
(parlo del lavoro come partita iva). Credo tu sappia che l'irpef
normalmente si paga al 23% fino ai 18,000 € di reddito lordo, al 28
nella fascia seguente, e così via. Dunque, tu immagina quando enti
pubblici danno incarichi facendo bandi, la cifra che può chiedere un
giovane e quella che può chiedere un 50enne: io ho una tassazione irpef
più inps più addizionali regionali e comunali che rasenta il 60%.
Giustissimo dare condizioni ai giovani, non lo metto nemmeno in
questione, ma vogliamo pensare ogni tanto a cosa produce tutto questo? I
liberi professionisti della cassa gestione separata inps (cioé quelli
senza ordine, a cui appartengono anche i cocopro, ma a loro sono state
estese le tutele in caso di perdita di lavoro) sono chiamati le galline
dalle uova d'oro dell'inps. Perché in cambio non hanno nulla (hanno
esteso ultimamente qualcosa per la maternità, una miseria che tra
l'altro spesso é difficilissimo ottenere, e se ho capito bene per la
mutua, vincolata a quanto hai pagato nel corso dell'anno, ecc.: il
massimo che puoi ricevere per malattia domiciliare, dopo i primi 4
giorni, é 21 € e qualche centesimo al giorno, cioé se ti ammali di
qualcosa di grave e devi stare a casa, se ti va bene un mese, ricevi al
massimo, forse, se ce la fai a superare tutte le burocrazie, 400 € ca..
Con i soldi versati dalla gente come me pagano le casse integrazioni,
coprono il buco pazzesco portato dall'Inpdap (cassa dei dipendenti
pubblici): i soldi per i dipendenti pubblici avrebbe dovuto versarli lo
Stato, che non l'ha fatto. Capisci perché nella protesta c'é anche il
lavoratore autonomo che nelle fantasia collettiva, soprattutto di
sinistra, rimane "il ricco"? Ora l'Inps si sta interrogando: ha perso
(se non ricordo male, comunque si parla di cifre significative) 7
miliardi da questa fonte, quella della cassa gestione separata, perché
in molti hanno chiuso, non ce la fanno. Io stessa sto valutando di
chiudere per l'inizio della prossima estate, quando avrò chiuso gli
impegni che dovrò fatturare, perché mi sono chiesta che senso ha che
debba fare i prestiti quando a novembre devo pagare l'ultima rata delle
tasse dell'anno precedente e l'anticipo per il prossimo: prestito se ti
ritrovi una volta nella vita a realizzare un viaggio, prestito per
aggiornarmi e far riconoscere istituzionalmente competenze acquisite per
farcela a lavorare fino a 68 anni Mi riciclo, a quasi 60 anni, senza
pesare sulla collettività, per trasformare il mio lavoro rendendolo
compatibile con le energie dell'età. Allora: 1. so di esser comunque
fortunata, mangio, dormo, riesco a pagare l'affitto e quindi ho un tetto
sulla testa, e sono contenta della mia vita. Ho ancora l'energia e la
forza di finire di lavorare tutte le sere alle 19,30/20, quando serve di
sabato, di reggere la flessibilità che il mio lavoro mi richiede. E con
tutto questo, voglio sia chiaro, e lo scrivo a te perché sono
abbastanza sicura che su questo tu non abbia dubbi, nemmeno lontanamente
giustifico la violenza, il fascismo. Ma non sono d'accordo che tutto
venga ridotto a questo, rischia di essere un modo per non voler vedere
che il mondo non é più solo quello che abbiamo vissuto, che avevamo in
mente; un modo per rifiutare e negare i cambiamenti nel mondo del
lavoro, e legittimarli. Io sono stufa di sentirmi dire, quando porto
queste ragioni (ma tu sei il primo a cui le porto in forma più
approfondita, articolata, seppure di pancia) "ma voi potete evadere".
Riconoscimi i miei diritti come tutti lavoratori, e portami in galera se
evado. Punto. Però basta con questa ambiguità molto comoda: se
rivendico dei diritti, la risposta é che tanto posso evadere. Allora, é
la giusitificazione ad evadere? Una affermazione implicita: tu non mi
chiedere nulla perché puoi evadere? altra affermazione che desterebbe
incazzature, ma é così: io posso evadere dalle tasse; il dipendente può
evadere dal lavoro. Solo che se lo dici passi per una seguace di
Brunetta, che dice tutt'altra cosa, cioé che i dipendenti sono dei
fannulloni. Chiunque di noi abbia lavorato nel pubblico sa che é vero
che lì il lavoratore può evadere dal lavoro, così come sa che ci
lavorano persone appassionate, preparate, e poco riconosciute nella loro
professionalità dal loro stesso datore di lavoro, lo Stato, l'Ente
Pubblico. E' questo che non accetto più, Marcello: le generalizzazioni
sono pericolose e difensive, perché così non si guarda dentro, non si
guarda nelle pieghe della complessità, e si divide il mondo, le
categorie delle persone, tra buoni e cattivi. No, così il mondo non
cambia, così ognuno difende solo i suoi piccoli cosiddetti privilegi (i
grandi privilegi sono da un'altra parte e sotto gli occhi di tutti).
Paolo Hutter, giornalista de "Il fatto quotidiano", quindi al di sopra
di ogni sospetto, ha scritto un articolo molto interessante su queste
proteste, se riesco te lo mando. E poi, per chi vuole saperne di più
delle acque in cui si trova il libero professionismo "piccolo" (forse
bisognerebbe cominciare a sapere che esiste!!!), vai sul sito di ACTA
(associazione terziario avanzato), che cerca di rappresentarci, di far
presenti queste questioni, di dire che la rappresentatività deve
esistere per tutte le categorie di lavoratori, non solo per i dipendenti
(certa sinistra sente tutto ciò come un sacrilegio..). Lì potrai
comprendere e approfondire, a partire da quella donna che da anni paga i
contributi Inps come libera professionista, malata di tumore, e che fa
la sua battaglia per avere qualche tutela (quel minimo che le si
dovrebbe): perché lei deve comunque continuare a pagare il suo anticipo,
e trovare la forza di lavorare in qualche modo. Ti porto uno spicchio,
il mio, ognuno ha la sua storia e la sua difficoltà. Non vorrei tu la
vivessi come una lamentazione, perché ribadisco che mi ritengo una
fortunata. Ho la salute, mi dico che se chiudo la partita iva, ho le
risorse per fare altro, mi tiro su le maniche, ho fatto tante cose nella
mia vita. Non é un muro del pianto, ma bisognerà ben a un certo punto
uscire dagli stereotipi e conoscere tutta la realtà, tutta, non solo a
spicchi, non solo quello che ci fa comodo quando siamo noi quelli
tutelati. Tutto questo, Cello, sia chiaro che lo scrivo e lo dico con la
consapevolezza, e portando negli occhi e nel cuore il pianto di
quell'operaio, di quell'impiegata, o altro lavoratore, che ne
rappresenta tanti altri, che non ce la fa ad arrivare alla fine del
mese, vorrebbe dare di più ai figli e non può. Io non ho un conto in
banca, non posseggo nulla, ma alla fine del mese ci arrivo. Lui no.
Davvero, non mi fraintendere. Allora, no alla violenza, alle
prevaricazioni, ai limiti alla libertà altrui. Però, guardiamo bene a
chi c'é in queste proteste, non c'é solo il movimento del 9 dicembre.
Ascoltiamoli, tutti quelli che sono e che stanno scendendo in piazza, ci
sono giovani, adulti con i loro figli, anziani. Dissociamoci da chi
porta modalità inaccettabili per la nostra società civile, però non
neghiamo l'esasperazione e la disperazione, guardiamoci dentro,
riconosciamo e assumiamo la complessità.
E,
per fugare ogni dubbio, aggiungo che nonostante sia davvero più
impegnativo sotto ogni aspetto lavorare come faccio da 12 anni come
libera professionista, non ho alcun rimpianto e nessun pentimento
rispetto alla scelta fatta, e questo nonostante le tutele e le sicurezze
perse.
Mi sono permessa questa lettera di pancia perché sei tu, scusa lo sfogo, un abbraccio
P.S-
E per fugare altri dubbi ancora, scorata e delusa, ma ancora voto
questa sinistra dalla quale, per quel che riguarda il lavoro, non solo
non mi sento rappresentata, ma nemmeno riconosciuta.....
REAZIONE QUATTRO (Signor I.L., lavoratore dipendente, terzo settore)
Vi inoltro quanto ho scritto a (Assessore del villaggio) dopo la riunuone della settimana scorsa in municipio a Valpopoli:
Con la presente vorrei ringraziare te ed il
comitato per aver convocato l'assemblea di ieri sera e per l'attività
che effettuate.
In merito a quanto emerso nell'incontro vorrei farvi pervenire alcune mie considerazioni.
Il
problema urgente era ed è, il ripristino della legalità ed il vigilare
attentamente rispetto alla presenza di una destra PERICOLOSA ed
eversiva all'interno e a fianco, dei manifestanti.
Mi
permetto, però, di proporvi di continuare l'approfondimento della
situazione guardandola da moltepilici angolature. Fatta la premessa
relativa ai rischi della destra unitamente alle inquietudini generate da
un atteggiamento apparentemente ""morbido" delle forze dell'ordine
ritengo occorra fere dei distinguo.
Molte
delle persone, penso la maggioranza, presente alle manifestazioni non è
politicizzata, non è di destra (e neppure di sinistra...) ma appartiene
a quella galassia di cittadini e cittadine provate dalla crisi e
soprattutto esasperate da una classe politica, tutta, impresentabile e
attenta soprattutto ai propri interessi o a quelli delle categorie
(lobbies) che rappresenta.
Nessuna
forza politica (ed in parte anche sindacale) tradizionale negli ultimi
anni è riuiscita a farsi portavoce del malessere estremo presente nella
nazione, nessuno ha saputo avvicinarsi alla sofferenza e a trasformarla
in una istanza propositiva. La destra """democratica""" ha vissuto
succube di Berlusconi e della lega, la sinistra si è dissolta in una
marea di rivoli derivati da faide interne e non ha saputo assolutamente
occuparsi di quella che dovrebbe essere la sua mission, ovvero le classi
deboli della popolazione; spesso si è relegata a ristretti circoli di
radical-chic benpensanti. Il centro sinistra, per 20 anni, ha cercato di
contrastare Berlusconi senza essere propositivo e soprattutto senza
contrastare il berlusconismo anzi spesso essendone contaminato. Negli
ultimi due anni l'appoggio del centro sinistra alle larghe intese, al
governo delle banche, della finanza, della Fornero, ha fatto si che larga
parte della popolazione facesse di tutta l'erba un fascio; quanta gente
in questi giorni ha protestato per i blocchi ma invitato a manifestare
"a Roma" essendo nel parlamento la causa della attuale situazione? Se
facciamo un giro per strada o leggiamo i commenti sui social network, mi
sento di dire almeno i due terzi della popolazione. Aggiungiamo il
fatto che ne la sinistra ne il centro sinistra hanno fatto nulla per
contrastare o diminuire i cossiddetti privilegi di chi fa politica di
mestiere, i lauti stipendi di parlamentari e consiglieri regionali,
anche se sono una goccia nella voragine, in questi anni di crisi non
possono non far gridare alla ingiustizia.
Il
sottoscritto ieri si è recato alla assemblea solo perchè considera i
sindaci e gli amministratori gli unici baluardi istituzionali credibili e
presantabili in quanto volontari al servizio della collettività, non
ho più alcuna fiducia nelle altre istituzoni a partire dalle Regioni
(non cito le province perchè le considero già defunte..).
Alle
ultime elezioni ho votato 5 stelle (non Grillo sottolineo) alle
prossime, salvo improbabili distinguo dei parlamentari dal loro leader
non li voterò più, non voterò più, non ritirerò la scheda perchè non
rappresentato da nessuno. Vi chiedo, però, nelle riflessioni future di
considerare anche il fatto che, a modo loro, i 5 stelle rappresentano un
argine istituzionale a quella deriva di destra che tutti tanto temiamo,
ci immaginiamo cosa succederebbe se al posto loro un estremismo
eversivo potesse avere così tanto successo?
Concludo
ancora ringraziandovi e scusandomi per la lunghezza di questa mail, ma
soprattutto vi invito a continuare il dibattito per cercare di capire le
ragioni di chi scende in piazza anche per evitare che quelle ragioni
vengano monipolizzate da chi, di colore nero, non vogliamo mai più
rivedere.
REAZIONE CINQUE (Signor M.N., lavoratore dipendente, settore pubblico)
Sottoscrivo tutte le riflessioni. Quanto poco ci vuole a scatenare gli estremismi eversivi e squadristi, e quanta gente, grazie all'ignoranza (non so se avete avuto il piacere di sentire di alcuni cittadini del comune di Periferopoli, raccolte da Santoro la settimana scorsa) vanno ed andranno al seguito di queste, per ora, minoranze. Come avete detto tutti possono essere il volano dell'intera protesta della gente che non ne può più dell'immobilismo, dell'incapacità, della malafede della nostrana corrotta politica, malcontento peraltro, mai interecettato da nessuna parte politica. Meno male che ora la nuova lega di salvini ci propone di uscired all'eruo e mandare a casa i Napuli. Finalmente qualcosa di originale.
P.S.: quando si ricomincia finalmente a parlare di calcio e di (Omissis - sinonimo di "Pilu")?