Sfoggiava una delle numerose camicie monocolore risalenti ai tempi della Fiat, un presunta rasatura, una parlantina sciolta, ma soprattutta una impressionante capacità di governare il pubblico, dando e togliendo la parola con gesti sobri ma imperiosi. A tratti si è sfiorato il dramma, con numerosi partecipanti incapaci di continuare ad alimentarsi, che si trattenevano le trippe doloranti dalle risate. Anche tra i più tenaci si è visto qualcuno cercare di mettersi le mani nei capelli, dimenticandosi di averli da tempo perduti. Qualcuno è uscito a riprendere fiato, emotivamente devastato dalla incredibile sequela di puttanate che si acoltava nella sala, deserta di persone normali. Particolarmente penosa la serata di un amico originario della valle, da tempo abitante nella grande mela il quale, con perfidia, è stato fatto accomodare accanto all'artista sardo. Ha promesso di non tornare mai più.
E' quindi passato in secondo piano il mostruosissimo capo di abbigliamento sfoggiato da uno dei partecipanti, e pronipote di un maglione con gli asterischi che molti dei presenti ancora ricordano con orrore. Peccato, avrebbe meritato un nutrito lancio di oggetti.
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