Giggino non contribuisce
alla crescita del PIL. Da decenni viviamo nel dogma dell'usa e getta.
Ma Giggino, lui, del dogma se ne fotte. E va ostinatamente in
direzione contraria. Ed alcuni di noi con lui, per quanto riusciamo.
E' un maestro della
decrescita felice, un'idea che probabilmente non
ha mai sentito nominare. Un maestro inconsapevole, potremmo
definirlo. Ma senz'altro un buon maestro.
Lo si chiama quando serve,
lui se ne arriva lemme lemme, esamina il caso, riflette un momento,
non manca volta che non brontoli contro l'
obsolescenza programmata, altra definizione che forse non ha mai sentito nominare, anche
se la conosce molto bene.
A volte emette sentenze immediate e nette,
tipo: ”ho provato a fare una cosa, se entro due ore il tuo frigo
non raffredda puoi buttarlo via”. Punto. Senza appello. Altre
volte invece, Giggino, ci prova. E spesso ci riesce. Cerca pezzi
vecchi, magari in ceramica, e li sostituisce alla plastica che si
fonde così facilmente. E quando vai a ritirare il tuo
elettrodomestico, lui ti spiega cosa ha fatto, ti mostra i pezzi che
ha sostituito, esalta le cose di una volta, “costruite per
durare, non per rompersi”. Non è un nostalgico per il gusto di
esserlo. E' uno che conosce il suo mestiere.
Con il nostro forno ha
superato se stesso. Siamo arrivati dalle parti della quinta/sesta
riparazione, forse di più, ho perso il conto. Di volta in volta, di
riparazione in riparazione, Giggino ha eliminato tutte le funzioni
non essenziali, che poi sono quelle che la maggior parte delle
persone non usa mai, messe lì essenzialmente come specchietto per le
allodole. Già da anni ci ha detto “guardate, la prossima volta
che si rompe non ci sarà più niente da fare”. Da allora lo ha
riparato almeno altre due o tre volte. Ultimamente manda un
messaggino per avvisarti del nuovo successo, certo magari il testo
non è proprio amico della grammatica, forse Giggino non lo
ammetterebbero all'Accademia della Crusca, ma ci si capisce. Ogni
volta che glielo abbiamo portato per un nuovo tentativo lui ci ha
guardato con quell'aria un po' sorniona, come a dire “ma sei di
nuovo qui, tu e quel rottame del tuo forno?!” E noi continuiamo
ad usarlo quel mancato rottame, e lui funziona, fa il suo mestiere di
forno. Certo non dobbiamo sbagliarci, se dovessimo girare la rotella
nella direzione sbagliata, saremmo fottuti, Giggino ce lo ha detto
chiaramente. Ci ha anche attaccato, accanto a quella rotella, un
apposito schema di funzionamento. Lo ha disegnato su un pezzo di
cartone.
Se avete bisogno chiedetemi il suo numero, ma non chiedetemi
come si chiama esattamente. In rubrica io l'ho segnato come “Giggino
aggiustatutto”.