
Renon, 26 febbraio 2011, ore 23 e qualche minuto (foto www.zaccone.bz)
"PAPA', TU SEI COME LA MOZZARELLA DI BUFALA: DA FUORI SEMBRI UN PO' DURO, MA DENTRO SEI MORBIDO". Una figlia dal nome corto.
Sulla riva sud del Mediterraneo sta passando la storia. Mi permetto di segnalare una fonte di informazioni competente, indipendente e preparata: www.fortresseurope.blogspot.com, di Gabriele Del Grande.
Nel marzo del 2006 a Torino si tennero le paralimpiadi. Andai a vedere una partita dell'Italia di sledge hockey, perchè il capitano della nazionale era (soprattutto è) un amico. La partita era Italia - Norvegia, loro i brasiliani dello sledge hockey. Ricordo che a fine partita un giocatore norvegese si mise in mezzo alla pista, prese un microfono e, davanti a tutti, chiese alla fidanzata di sposarlo. Molto romantico, le femmine piangevano tutte, i maschi piangevano dentro.
Dalla sommità. Partendo da destra la vista spazia dalla bassa Val Pellice, la pianura cunesse, Saluzzo, Savigliano, una stazione sciistica (Artesina? Prato Nevoso), Villafranca e Moretta, Pinerolo, Torino (Si vedeva benissimo Superga) e Villar Perosa all'estrema sinistra.
Particolare.
Da Pinerolo a Torino.
La Val d'Angrogna. Il Monte Vandalino.
Il paragone è chiaramente una bestemmia. Ma la tensione degli ultimi minuti della partita di stasera non la provavo dalla notte in cui arrivò la bambina dal nome corto. Poi il tiro (di non so nemmeno chi) ha gonfiato la rete che quel mago ha protetto dalla miglior Valpe dai tempi in cui giocavano al laghetto del Blancio. Ho urlato fuori tutta la fatica di queste settimane con le bimbe malate, la moglie stanca, il cielo grigio, l'inverno lungo, la primavera lontana.