lunedì 26 gennaio 2009

IL MONDO HA UNA FERITA CHE NON SMETTE DI SANGUINARE.

"Ero nella casa accanto, da un mio zio, quando abbiamo sentito tre o quattro esplosioni, una dietro l'altra. Mi sono precipitato. La nostra casa era avvolta da un fumo denso e bianco che non faceva respirare e dalle fiamme. Sono salito al secondo piano e ho visto mia madre avvolta nel fuoco. Nel corridoio c'erano i miei fratelli Abed di 14 anni, Said di 10, Hamza di 8 abbracciati a mio padre Sadallah, che di anni ne aveva 45. Bruciavano. Hamza diceva: voglio pregare, voglio pregare, ma subito dopo morì. Gli altri erano già morti. Mio padre non aveva più la testa". Nel reparto ustioni dell'ospedale Shifa, dove è ricoverata Sabah Abu Halima, la madre, anche lei di 45 anni, il primario Nafez al Shaban, laureato a Glasgow, specializzato negli Stati Uniti, è certo che a provocare le ustioni subite dalla donna e da altri feriti sia stato il fosforo. Racconta di essersi trovato per la prima volta nella sua carriera di fronte a piaghe che continuavano a bruciare, anche dopo ore, emanavano un odore insopportabile e soprattutto resistevano al normale trattamento di chirurgia plastica. "Tanto che - dice - su suggerimento di colleghi giordani ed egiziani che avevano avuto esperienze simili in Libano, abbiamo dovuto amputare".
Una tragedia nella tragedia è rappresentata dalla mancanza di soccorsi, sia nel caso degli Abu Halima, che in quello della famiglia Abd Rabbo, nel villaggio di Jabaliya (vicino all'omonimo campo profughi). Per dirla in breve, morti e feriti della famiglia Abu Halima sono stati messi su due macchine e su un trattore. La macchina con i morti, secondo il racconto dei sopravvissuti, bloccata al primo posto di blocco israeliano, è stata capovolta da un caterpillar militare. I cadaveri sono rimasti per giorni sull'asfalto. Sabah Abu Halima, la madre ferita, ha potuto raggiungere l'ospedale su un carro trainato da un asino.
Fonte: Repubblica di oggi (clicca QUI per leggere l'articolo intero)

Il governo israeliano ha proclamato una tregua unilaterale nella striscia di Gaza ed ha ritirato le truppe. L'offensiva ha causato la morte di 1315 palestinesi, tra cui 410 bambini. Tra le vittime c'è 1 dei leaders di Hamas. Nell'operazione sono morti 10 soldati israeliani, mentre 3 civili sono stati uccisi dai razzi sparati dai palestinesi.
Fonte:Internazionale del 23 gennaio

Milletrecentoquindici contro tredici. Cento a uno. Tu mi dai uno schiaffetto, io taglio la testa a te e tutta la tua famiglia. Forse siamo così incazzati perchè da una parte c'è una organizzazione terroristica e dall'altra uno stato democratico. Ma chi è il terrorista? Internet è pieno di foto terrificanti di bambini di Gaza insanguinati, sepolti dalle macerie, carbonizzati dal fosforo, fatti a pezzi. La ministra degli esteri di Israele sui di loro dice di essere "a posto con la coscienza". Ma chi è il terrorista?

I nostri validi politici hanno fatto gara a dire che Israele ha diritto di difendersi, che Hamas ha rotto la tregua, e guai a chi dice il contrario.

Ecco chi dice il contrario. La fonte è scritta chiaramente sul grafico, è l'intelligence israeliana. Dal 19 giugno, quando è iniziata la tregua, e fino all'inizio di novembre, sono stati sparati pochissimi razzi.
Poi il 4 novembre la tregua è stata rotta. Da Hamas?
Dall'esercito israeliano, come scritto chiaramente in questo articolo del Guardian, giornale inglese.
Il problema non è "chi ha iniziato". Il problema è "chi vuole smettere?"

E poi, nella mia ignoranza di uomo della strada, mi chiedo: "Se non ci fosse un'occupazione Israeliana in Palestina, Hamas esisterebbe?"

mercoledì 21 gennaio 2009

GAZA: Fionde contro Fosforo

"Le bombe a grappolo – a conchiglia, shells, si chiamano in inglese – al fosforo bianco non sono illegali se usate solo come proiettili traccianti per indicare la direzione".




Traccianti? Di giorno?

martedì 20 gennaio 2009

LO SCIOCCHINO E L'UOMO DELL'ANNO

Dice che Obama è stato l'uomo dell'anno 2008.
No, non mi frega niente. Io spero che sia l'uomo dell'anno del 2009, 2010, e avanti così.
Oggi tutti a gioire per l'arrivo di Obama. No, non mi frega niente. Oggi gioisco perchè Giorgino lo sciocchino (sciocchino armato, purtroppo) si è tolto dalle palle.


E il vero uomo dell'anno 2008 è lui.
Muntaner Al Zeidi.
Lui che ha fatto ciò che molti nel mondo avrebbero voluto fare.
Lui che ha tirato la scarpe allo sciocchino.

domenica 11 gennaio 2009

Undici di Ventitre?

Camini sotto la luna piena.

Camino a riposo e Monte Frioland.

Arrivando a casa.

Pino e stella.

La casa dei nonni all'Inverso di Torre.

Una rosa all'alba di ghiaccio.

Dice il popolo che quest'anno nevicherà 23 volte. 23 come il giorno di novembre quando ha nevicato la prima volta. Per ora siamo ad 11. Questa volta ne è venuta parecchia. Le foto nascono dalla fortunata combinazione tra neve fresca e luna piena.

sabato 10 gennaio 2009

NOTIZIE DALLA STRISCIA

Il missile cercava la sinagoga. E la trovò. Solo che dietro al muro della sinagoga c’era la loro casa. La loro stanza. Il muro andò giù, abbattuto dal missile. Andò giù su di loro, che stavano dormendo. Passarono dal sonno da cui ti svegli a quello da cui non ti svegli più. Erano cinque, la più vecchia aveva 17 anni, la più piccola 4. Cinque Sorelle. Tutte morte.

La striscia di Tel Aviv da tempo era un inferno. L’assedio di Hamas durava da anni, sempre più duro; ogni tanto gli toglievano, la luce, l’acqua. Lavoro praticamente non ce n’era più. Era impossibile uscire dalla striscia per andare a lavorare in Palestina. I pescatori non potevano nemmeno uscire in mare con le barche per procurarsi da mangiare. Vietato. Ai check point i soldati arabi erano inflessibili, brutali. Non si passava, a volte, nemmeno per portare i malati negli ospedali palestinesi. Neanche i bambini. Che quindi morivano lì.

I bambini, già. Nella guerra in corso centinaia di bambini israeliani erano già morti. Si diceva che un mort osu tre di quell'ultima guerra fosse un bambino. Qualche giorno prima Hamas aveva tirato un missile su una scuola dell’ONU, dove centinaia di israeliani si erano rifugiati, pensando di essere al sicuro, a casa della Nazioni Unite. 40 morti. Civili. Quelli di Hamas hanno detto che “sospettavano” che nella scuola si nascondessero due membri dell’organizzazione militare che combatteva contro di loro. Ma non era vero, non c’erano. I morti invece si. Poi Hamas ha ammesso l’errore. A funerali avvenuti.

Ai fratelli israeliani della Transpalestina non andava molto meglio. Gli arabi stavano costruendo un muro che divideva le famiglie, divideva le case dai campi, i figli dai padri, le persone da loro lavoro, i villaggi dai villaggi. Poi i soldati andavano nelle case vicino al muro e dicevano agli israeliani che erano lì e non se ne volevano andare: “se rompi le palle, ti mando qui vicino un isrealiano che collabora con noi; lui spara qualche colpo in aria verso la terra araba, così noi abbiano la scusa per venire qui ed abbattere la tua casa…”. E poi gli arabi costruivano abusivamente colonie nella terra che avrebbe dovuto essere degli israeliani. Si piazzavano lì e non se ne andavano più. “E chissenefrega se questa terra dovrebbe essere loro, adesso ci siamo noi”. E lo stato degli arabi faceva finta di non vedere; si, ogni tanto mandava i soldati a sgombrare qualche colono, ma era più un atto simbolico.

Paradossalmente, gli israeliani assediati avevano una sola speranza: il nuovo presidente degli U.S.A. (United States of Arabia), un tipo appena eletto che sembrava un po’ più aperto dell’idiota che c’era stato negli ultimi anni. Gli U.S.A. da sempre bloccavano qualsiasi iniziativa che cercava di limitare l’aggressività degli arabi, i quali, forti di questa protezione non si facevano alcuno scrupolo in nome della sicurezza, della guerra al terrore, come dicevano loro. Era giusto quell’idiota che aveva inventato quello slogan. E tutti lo avevano poi usato negli ultimi anni per giustificare qualsiasi porcata.

Certo, gli israeliani avevano nel tempo creato alcune organizzazioni militari che combattevano gli arabi, ma le loro forze erano del tutto ridicole rispetto a chi avevano di fronte. Tiravano dei vecchi missili nel territorio arabo, e purtroppo ogni tanto facevano centro. E allora nel mondo si alzava un coro di proteste contro “quei terroristi”.

L’esercito degli arabi invece, quando decideva di intervenire, non faceva centro solo ogni tanto. Faceva centro sempre.

Cosa volete sapere? Se colpiva i bambini o i paramilitari? Perché, che differenza c’è?


Mi scuso per non avere trovato una foto delle cinque sorelle israeliane uccise da un missile. Non è successo, per fortuna. Quindi la foto non c'è. In mancanza d’altro ho messo la foto della cinque sorelle di Gaza uccise dall’esercito israeliano nei giorni scorsi.




sabato 3 gennaio 2009