giovedì 3 luglio 2008

LA CAPPELLA DI ELEFTERIOS VENIZELOS


Siccome dovevano starci quasi otto ore, il colonnello spedì il sergente Galetti in missione. Il suo compito era quello di trovare un posto sicuro e tranquillo dove potere installare la base provvisoria; un posto sufficientemente silenzioso nel quale la creatura potesse dormire quando era ora. Ebbe fortuna. Lo trovò abbastanza in fretta quel posto. Era proprio accanto alla cappella di Elefterios Venizelos. Moquette per terra, una presa elettrica ad una delle pareti, alla quale collegare i vari strumenti tecnologici che ogni missione turistico\famigliare si porta ormai dietro. Quando il sergente vi entrò c‘erano tre persone: un israeliano che parlava al telefonino mentre guardava un film sul portatile ed un paio di gnocche est europee, forse russe; una dormiva e l’altra si truccava. Naturalmente non lo degnarono di uno sguardo (anche perche` il sergente si era svegliato alle tre, e non doveva avere un bell`aspetto, almeno quella era la giustificazione che si diede), e poco dopo se ne andarono. C’era soprattutto un silenzio irreale, considerato che pochi metri sotto di loro migliaia di persone si muovevano, facevano la coda, correvano, aspettavano, partivano, arrivavano, mangiavano, dormivano; mentre a poche centinaia di metri quei mostri salivano e scendevano. Non si sentiva niente, pareva impossibile.

Il sergente tornò soddisfatto dal colonnello e la condusse, insieme alla creatura, alla sua scoperta, vicino alla cappella di Elefterios Venizelos.

I tre vi trascorsero l’intera giornata, dormirono, mangiarono, usarono il vicino bagno. Sembrava assurdo che in un aeroporto frequentato come quello di Atene, che si chiama appunto Elefterios Venizelos, potesse trovarsi un luogo così tranquillo.

Se mai vi dovesse capitare di passarci, andatela a cercare la cappella, si trova al secondo piano, vicino al mc donald (troppo facile fare commenti su questo abbinamento…); ogni tanto arriva qualche donna delle pulizie, o qualche aiuto cuoca con il grembiule ancora addosso, entra nella cappella, accende un paio di candele, fa il giro di tutti i santi dipinti alle pareti e li bacia, uno ad uno. E non importa se voi siete lì con la vostra bimba in braccio, che state addormentando; terrete gli occhi bassi, per non disturbare il momento importante che sta vivendo la Signora; non vi disturberete a vicenda, e pochi minuti dopo lei tornerà a pulire l’aeroporto o a cucinare nel retro di un ristorante; e voi aspetterete il vostro volo che vi porterà in vacanza, o dove saprete voi.

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