mercoledì 10 settembre 2008

I GATTI BUTTATI PER STRADA


Qui al villaggio il principio di settembre segna l’inizio del tunnel, che porterà dentro l’inverno; di colpo il paese si svuota di tutti i “forestieri” venuti per il sinodo, le strade sono vuote, regna il silenzio. In realtà molti dei forestieri non sono tali, ma così vengono considerati da noi indigeni.
Ti capita di fare un giro in bici, una mattina di settembre; il cielo è lattiginoso, non proprio azzurro, ma bello. Il silenzio ti colpisce, la bici non fa rumore e quindi lo senti bene. Solo lungo la strada principale ed in centro c’è un po’ di movimento. Nelle vie secondarie no. Trovi gatti buttati a dormire in mezzo alla strada. Ti devi riabituare, dopo l’estate ed il suo movimento. Ti ci vuole un po’. Se guardi bene nei cortili e nei giardini (e la bici ti permette di farlo), può capitare di vedere sparuti bambini per mano ai nonni, o che si arrampicano sugli alberi; aspettano l’inizio della scuola, che è dietro l’angolo. Da tempo hai cominciato a vedere traffico di trattori carichi di legna; nei cortili vedi mucchi di “bosc” da intesare, o tese che crescono, si sentono seghe a nastro che tagliano, rumori di “sciape” in funzione, e dai cortili viene il profumo della legna appena tagliata. Meraviglioso. (Sono talmente melenso che mi faccio cacare, ma è così, il profumo della legna mi fa sbiellare…). Sai che tra un po’ (dieci giorni se va male, venticinque/trenta se va bene) riaccenderai la stufa. Da una parte è una gran palla, perché vuol dire freddo che arriva, dall’altra una gran figata, perché ti torna in mano la legna.

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