"Accade che un giorno il diavolo Belzebù decide di giocare un tiro agli uomini. Così, per ridere un pò. Ma non gli viene in mente nulla di davvero divertente. Allora batte tre volte le mani, e sulla porta appare un diavoletto minuscolo, con gli occhi come due fagioli neri, e la coda lunga tre volte la sua altezza. Il diavolo Belzebù gli spiega che vuole fare uno scherzo agli uomini. Dice : "qualcosa di davvero crudele". E il diavolo con gli occhi come fagioli neri risponde: "fai così, invita gli uomini più poveri del mondo, quelli che non hanno proprio nulla da mangiare, a un banchetto". Il diavolo Belzebù ruggisce: "Io voglio farmi beffe di loro e tu mi suggerisci di invitarli a un banchetto?" Il diavoletto alza una mano: "Lasciami finire. Li inviteremo a pranzo. Imbandiremo la tavola con ogni ghiottoneria. Ma per mangiare daremo loro soltanto cucchiai e forchette lunghi come un forcone. Sarà uno spasso quando cominceranno a maneggiare quelle posate. Si troveranno di fronte a una tavola che non osavano sognare nemmeno a occhi ciusi, e non riusciranno a mettere in bocca un solo boccone". Era un gran bastardo, quel diavoletto.
Tutto avviene come progettato. La sala ribolle di rabbia e saliva, del rumore inutile delle posate. Immagina. Essere affamato. Avere davanti agli occhi ogni ben di dio. E non riuscire a infilare in bocca nemmeno un boccone.
Alla fine entrano Pakala e Tandala. Danno un'occhiata alla tavolata e domandano: "Brava gente, che fate?" Risposta: "Cerchiamo di mangiare". Domanda: "E perchè non riuscite?". Risposta: " Non lo vedete, sciocchi? Con queste posate?". Pakala e Tandala si scrutano inarcando le sopracciglia, poi rispondono: "Sciocchi sarete voi! State a vedere". Si siedono l'uno di fronte all'altro e cominciano a mangiare. Pakala allunga il cucchiaio attraverso la tavola e dà da mangiare a Tandala, e Tandala fa lo stesso con Pakala. Gli altri li imitano e, boccone dopo boccone, si mangiano tutto.
Il diavolo Belzebù, furente, insegue il diavolo piccolo, quello con gli occhi come fagioli neri, e lo prende a bastonate per tutte le caverne dell'inferno.
Quando gli uomini si alzano dal banchetto, del cibo rimangono solo briciole."
Oggi ho letto un libro. Tutto di un fiato. Si chiama "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani". La fiaba sta sul libro. Lo ha scritto un educatore di Torino. Si chiama Fabio Geda. Il libro è bellissimo.
Il titolo della foto in alto è: "Monsu Turina sotto la pioggia. Bibiana, sabato 18 aprile 2009". Cosa ci azzecca con la fiaba? Niente. Perchè, deve azzeccarci per forza qualcosa?
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