domenica 7 dicembre 2008

QUELLI DI SAN RAMIREZ



Siamo arrivati a San Ramirez a pomeriggio inoltrato. Faceva un caldo terribile, 37 gradi secondo il termometro della macchina. E non era ancora estate. I padroni di casa ci sono venuti incontro, e con loro alcuni maialini, qualche gallina, un tacchino. Il marito si è affrettato a spazzare lo spazio sotto il grande albero dove ci saremmo riuniti da lì a poco, ma non è riuscito a toglierle tutte, le cacche secche che facevano da tappeto. Dopo qualche minuto è arrivato un pick up con una quindicina di persone sopra, tutte donne e bambini. Allora ci siamo andati a sedere sotto il grande albero, in cerchio.

Ed hanno cominciato a raccontare, quelli di San Ramirez, nella provincia di Entre Rios, in Argentina. Fino a qualche anno fa nella zona coltivavano cotone; poi il prezzo del cotone è crollato, e l’ultimo anno non hanno venduto niente.

Allora sono arrivati quelli. A San Ramirez non sanno chi sono, non sanno chi c’è dietro. Quelli hanno offerto una via d’uscita. Comprare o affittare il loro “campo”, (qui da noi la chiameremmo campagna, qui da noi dove ogni nostra vacca guadagna un euro al giorno dall’Unione Europea, più di quel miliardo su sei che vive con un dollaro al giorno) una fonte di guadagno sicura, un po’ di respiro. E così è comparsa la soia. Ora ci sono migliaia di ettari coltivati a soia in Argentina. Viene quasi tutta esportata. (L’Argentina produce 8 volte il proprio fabbisogno alimentare. Ma in quindici anni sono morte 450.000 persone per cause legate alla fame). Solo che la soia ha bisogno di più spazio, sempre di più, ancora di più. E allora quelli fanno tagliare il bosco. E allora non piove più, e allora fa più caldo di prima, e allora, e allora, e allora. E poi la soia viene coltivata a livello industriale. E allora quelli fanno spargere pesticidi. Con dei grandi trattori. Qualche volta con gli aerei. Che non sempre sono precisi nell’aprire e chiudere il rubinetto del veleno. E allora la gente di San Ramirez si ritrova delle ustioni sulle braccia o in altre parti del corpo. E allora i bambini di San Ramirez hanno malattie strane, allergie, problemi a respirare. E allora a San Ramirez il veleno finisce sopra gli orti, sopra agli animali, sopra a tutto e tutti.

E se anche quelli di San Ramirez protestano, nessuno li considera. Hanno solo da andarsene dal campo, adesso che non è più loro. Hanno solo da andarsene e finire nella sterminata periferia di Buenos Aires a fare gli emarginati a vita.

Quante San Ramirez ingrassano il mondo ricco e ne pagano le spese?

La Chiesa Valdese del Rio de la Plata gestisce nella zona di La Paz e San Gustavo il progetto “mujeres campesinas”, per aiutare le donne contadine a restare nel loro ambiente naturale, dando loro conoscenze per l’autosostentamento, per un’alimentazione equilibrata, per l’allevamento animale non intensivo, per reimparare a farsi un orto, ad utilizzare le piante medicinali che si trovano nel bosco.

Soprattutto le aiuta a ritrovare la dignità.

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