mercoledì 3 giugno 2009

ANCHE QUESTA E' RESISTENZA.

Jo in Cape Town, march 2008

Ho conosciuto Joseph a marzo del 2008, a Cape Town in Sudafrica, dove entrambi abbiamo partecipato ad un incontro tra organizzazioni europee ed africane che si occupano di scambi di giovani volontari. Cinque minuti dopo avere fatto conoscenza stavamo già ridendo come due imbecilli, e siamo andati avanti così per una settimana, in ogni momento libero. Un giorno ci siamo detti "perchè non proviamo a mettere su un progetto direttamente tra le nostre due organizzazioni, senza intermediari, per fare venire in Italia un volontario per un pò di mesi a farsi una bella esperienza?". Sembrava un utopia. Fino a stasera. Quando l'ho visto. L'ho voluto subito toccare, per verificare che fosse veramente lì. Il volontario. Il frutto di quell'idea balzana, nata tra due uomini qualunque che ridevano come matti appena avevano un attimo per farlo. E' arrivato. Ce l'abbiamo fatta. Joseph, ce l'abbiamo fatta! Non ci avrei scommesso 5 centesimi. Per carità, è stato interessante e stimolante fare questo lavoro di preparazione, con almeno 50 mail e circa 80 sms fra me e Joseph (con il quale nel frattempo abbiamo cominciato a chiamarci "fratello", "pale brother", "my friend", eccetera). Ma in fondo credevo che non avessimo uno straccio di possibilità di ottenere il visto. Con l'aria che tira, poi.
Già, l'aria che tira. Un motivo in più per essere contenti, ed anche un pò orgogliosi, per avere fatto qualcosa che mai come oggi è controcorrente. Anche questa è resistenza.

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