La sorella di M. era già venuta diverse volte a casa, come a spingere la causa presso Monia, sicuramente sua madre la pressava perchè ottenesse che noi andassimo a trovarla. Voleva in qualche modo sdebitarsi con noi, che un paio di anni fa abbiamo provato a dare una mano a M., suo figlio. Quando siamo arrivati l'ho abbracciata forte, e lei lo stesso con noi. Ci parlava e parlava, e noi che non capivamo niente, forse neanche le traduzioni di Monia.
Ma non era necessario, lo capivamo benissimo cosa ci voleva dire, perchè ce lo diceva al di là delle parole.


La mamma ha iniziato a sbaciucchiare Blanca, una volta, due, tre. "Aaarghh!!!", ha urlato lei, che non sopporta troppe smancerie; allora l'hanno lasciata andare, in giro per quel bel cortile con gli ulivi, ogni tanto compariva sulla porta.

Ho fatto onore alla loro ospitalità, perchè di quel pane ne ho mangiato un quintale, caldo e con il loro olio di oliva, buonissimo, ogni tanto un bicchiere di c.c. per mandare giù il malloppo senza danni (apparenti...). Poi siamo usciti in cortile per le foto, sono comparse un paio di ragazze "rustiche" (una aveva degli occhi impressionantemente verdi)



Noi non le abbiamo detto niente della vita che probabilmente M. fa giù al sud, a raccogliere frutta e verdura, in chissà quali condizioni. Lei non lo sa, ed è meglio così.

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