domenica 14 giugno 2009

DOSSIER OUM DHOUIL - 6: Visita ad E.

Un giorno siamo andati a trovare E. E' stata una visita emozionante; nelle nostre prime visite a Oum Dhouil lei era una delle ragazze con le quali avevamo fatto più amicizia. Ricordo bene che quando c'era musica, lei era una delle prime a legarsi un foulard attorno ai fianchi ed a lanciarsi a ballare, con quel modo molto sensuale di muoversi che, apparentemente, fa a botte con la repressione sessuale prematrimoniale che abbiamo visto negli anni. Secondo me non le sarebbe spiaciuto sposare Nabil, il fratello di Monia. Ogni volta che siamo stati al villaggio siamo andati a trovarla. Con grande piacere reciproco.


La sua è una storia particolare, ma certo non unica al villaggio. Lei ha sposato un uomo per amore, ma contro il volere di suo padre. Da allora può andare a trovare sua madre solo di nascosto, quando il padre non è a casa. Ora dice che la malattia della sua bimba, che ha il diabete, "è il castigo di Dio per essermi sposata contro il volere di mio padre...".

Ad un certo punto, quando già stavano per sgorgare lacrime, degli uni e degli altri, il clima è stato rasserenato dalla comparsa di un tipo, probabilmente un parente, con un look veramente spettacolo; praticamente la quintessenzadellatamarritudine. E' stata una ventata di freschezza ed ilarità. Grandioso...

Quando stavamo per andare via, lei ci ha rimproverato perchè "venite sempre a trovarmi quando state per partire...". Le ho risposto che le visite più importanti le teniamo per la fine, così ci restano più a lungo nel cuore.

E così giù lacrime, degli uni e degli altri...

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