venerdì 22 gennaio 2010

Galetti scivolanti...


Caro Umberto ti scrivo, anche se mi disgusta un pò.
E siccome sei molto lontano (dalle mie idee) più forte ti scriverò.
Devi sapere che mia figlia non ama molto la scuola materna, ne parla molto raramente e, fino a questa sera non aveva mai nominato nessun compagno. Un momento fa è venuta da me (ero in cucina; lo so cosa pensi, un vero uomo che ce l'ha duro non ci dovrebbe mettere piede...) e mi ha detto: "papà, domani posso invitare un mio compagno a casa?" "Si certo, le ho detto, (tutto contento per l'avvenimento), e come si chiama il tuo compagno che vuoi invitare?" "KERIM!" 't las capì Bertu?! 'n maruchin! Boia Faus!
Concludo questa mia dicendoti: Umberto? Ciapa lì...
Con tutta la stima che ti meriti (...), tuo (per nulla) affezionato Marcello.

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