martedì 9 novembre 2010

Lettera alla Signora Maria Stella

Buongiorno Signora, mi presento. Sono il papà di una bimba di 4 anni che frequenta il secondo anno della scuola materna (lo so, lo so, che non si chiama più così ma, sa Signora, sono anni che ogni governo fa una riforma scolastica e cambia il nome a tutte le scuole di ogni ordine e grado e, in questo marasma, uno si aggrappa alle certezze del passato...). Tutte le mattine porto mia figlia alla fermata del piccolo autobus che la porta a scuola; lo guida un uomo apparentemente burbero con la camicia a scacchi, sostituito nei giorni di riposo da un altro uomo con la camicia a scacchi pure quello, ho pensato che quando non guidano il bus il sindaco gli fa tagliare i boschi, ma non divaghiamo. Dicevo, mentre l'accompagno mia figlia di solito canta "Ma che bello andare a scuola, ma che bello andare a scuola, tra la la, tra la la!". Sono molto felice di vederla così, in effetti in quella scuola fanno un sacco di cose, vanno in piscina, fanno i biscotti, danno da mangiare ai maiali dei vicini, giocano in giardino, cantano, andranno a teatro, al ristorante, faranno psicomotricità, eccetera. Anche lei è molto felice, nella prima settimana di scuola ci ha raccontato più cose di quante ce ne abbia dette in tutto lo scorso anno. Però la scuola di mia figlia ha una caratteristica che di questi tempi è pericolosa: è piccola. Sono soltanto 18 bambini, sarà per quello che fanno tutte quelle cose? Secondo me non è solo quello il motivo, però preferisco non dirle il nome del comune di montagna dove c'è questa scuola, perchè poi lei magari lo dice al suo collega "Giulio mani di forbice" e lui magari decide che il ministero dell'istruzione decida di chiuderla. Ho letto nei giorni scorsi un articolo che mi ha fatto molto arrabbiare, voglio dirglielo Signora. C'era scritto che il vostro governo ha di nuovo stanziato 250 milioni di euro per scuole private, glielo cito testualmente "Una recente nota del ministero del Tesoro ricorda che “per prassi consolidata negli anni il finanziamento statale alle scuole paritarie è stato sistematicamente integrato con provvedimenti ‘ad hoc’”, anche per il 2011. La legge di stabilità che aveva previsto un taglio ai finanziamenti delle scuole paritarie per circa 253 milioni, ma il ministro Giulio Tremonti ha promesso di trovare 250 milioni. In pratica risulterebbero pochissimi tagli per le scuole paritarie, in maggioranza cattoliche." Immagino che questo voglia dire che l'anno prossimo non chiuderete nessuna scuola, nemmeno quelle piccole, perchè se avete 250 milioni per le scuole dei preti, vuole dire che avete in programma di mettere in sicurezza tutte, ma proprio tutte, le scuole d'Italia; di assicurare a tutti gli alunni di tutte le scuole pubbliche il giusto numero di insegnanti (non uno di più), giusto Signora? Perchè siamo uno stato laico, giusto Signora? Allora, una volta fatte queste cose potrete effettivamente dare qualcosina anche ai preti, che tanto per le loro scuole non si fanno pagare dalle famiglie. Ho quasi finito Signora, non le faccio perdere altro tempo. Voglio augurarle, da genitore a genitore, che da qui ad un anno lei possa occuparsi a tempo pieno di sua figlia (come prevede per la donna l'insegnamento di santa madre chiesa, e lei che è di Cielle queste cose dovrebbe saperle bene...); e voglio anche augurare, da genitore agli altri genitori, che nella storia d'Italia il suo nome non sia ricordato come una stella, ma come una meteora.
Con tutta la stima che lei merita (bella questa formula, eh? La usava un altro Giulio anni fa, uno con la gobba che ha regnato su di noi per 50 anni, la usava quando voleva dire a qualcuno che lo disprezzava), la saluto dalla periferia del regno.

1 commento:

susanita ha detto...

Leggo sempre con piacere il tuo blog.Bravo Marcello! un abbraccio