giovedì 25 novembre 2010

Dice che non c'è più soldi...

Oggi mi ha chiamato Ugo, mio cugino. Non lo sentivo da tempo. Mi aveva chiamato quando è nata Noa, ma era stata una telefonata breve, quasi di circostanza. Mi ha raccontato un pò di cose del suo lavoro. Subito gli ho chiesto di Mario (quell'autista che lavorava con lui nella ditta di trasporti, sempre in mutua; ne ho parlato a maggio - leggi QUI per saperne di più). "Ah, quello, non c'è più, l'hanno mandato via" "Ah! e sei contento?" "Si, certo ma sai, non sono sicuro che sia finita, il sindacato lo difende, e questo mi fa incazzare, con tutto quello che ha fatto passare ai suoi colleghi; sembra che lo difendano per partito preso, senza chiedersi se era una persona corretta o meno, loro partono dal principio che il datore di lavoro ha sempre torto ed il dipendente ha sempre ragione. Secondo me questo è uno dei motivi per cui perdono potere. Dovrebbero sapere distinguere, così si che sarebbero credibili, soprattutto agli occhi di chi lavora seriamente". Allora ho provato a cambiare discorso, ma sono passato dalla padella nella brace. Gli ho detto "Allora, hai visto che tagli stanno facendo dappertutto?, sembra che non ci siano pò soldi per niente...". No l'avessi mai detto! Si è imbufalito... "Ah si?! Non ci sono i soldi, dici? Allora senti questa: la settimana scorsa sono stato in Slovenia, per il lavoro. E' un progetto di formazione professionale, ci sono dei fondi che si possono chiedere all'Unione Europea. Praticamente cerchiamo di organizzare degli scambi, gli autisti Sloveni vengono qua, i nostri vanno là, sai il discorso della sicurezza stradale, loro sono da poco nell'Unione Europea, dice che devono imparare, eccetera. Per farla breve, la ditta ha ottenuto il finanziamento per le spese della mia trasferta. Quando sono tornato, dovevo fare il resoconto da mandare all'ufficio che dà il finanziamento, ma avevo un dubbio così li ho chiamati. Ho chiesto se gli scontrini dell'albergo e dei pasti li volevano in originale o bastavano le fotocopie. Quello mi dice: "Eh? ma no, ma no. Non ci serve niente!" Come non vi serve niente?, gli dico io. "No, solo gli scontrini del viaggio, le spese di per la sussistenza le paghiamo a forfait giornaliero, duecento euro". Per i tre giorni? "No, duecento euro al giorno...". Hai capito?!, mi urlava al telefono Ugo, "Io ho speso 185 euro, quelli ce ne danno 600!! Ma quelli sono soldi pubblici!! Sono miei, sono tuoi!!"
Non ho più saputo cosa dirgli, e l'ho salutato.
Non me la sono sentita di dirgli che il governo ha deciso di dare 245 milioni di euro alle scuole private.
Tanto meno di leggergli quel trafiletto che avevo ritagliato proprio per parlarne con lui, che dice così: "L'unico settore in cui non si stringe la cinghia è quello delle spese militari. Negli investimenti per il 2011 figura infatti un aumento dell'8,4 percento: 266,3 milioni di euro in più che fanno crescere la spesa di oltre 3,45 miliardi di euro. A questo si aggiungono i fondi per il ministero dello Sviluppo, ma destinati ai nuovi sistemi d'arma: 2,26 miliardi di euro, ai quali si sommano 1,5 miliardi di euro per le missioni militari all'estero. La cifra totale raggiunge quindi i 24,3 miliardi di euro. Tra i progetti finanziati c'è l'acquisto di 131 caccia F35 al costo di 15 miliardi di euro e quello di dieci fregate Fremm al costo di 5,6 miliardi di euro."

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