venerdì 19 marzo 2010

LA PRIMA COSA BELLA CHE HO AVUTO DALL'INVERNO

I primi giorni ti si appicica addosso una patina di tristezza, di nostalgia. Per sei/sette mesi niente hockey. Per carità, ad inizio estate il villaggio comincerà a discutere di campagna acquisti, di allenatore, di chi pagherà i costi dello stadio, di quale sarà la formula del prossimo campionato, e poi la squadra sarà impostata sugli stranieri o sui bocia locali? E via di seguito. Perchè qui senza hockey non ci si sta. E' una delle cose belle che aiuta a superare l'inverno (per me insieme a Caterpillar alla radio, alle spremute di arance, alle gite con le ciaspole, alla legna nella stufa). Quest'anno è stata una stagione bellissima, molto meglio lottare come bestie tutto l'inverno che dominare la stagione, illudersi, e poi farsi massacrare inspiegabilmente in finale tre volte di fila. Un livello così qui non me lo ricordavo, a tratti mi sono esaltato quasi come il mio amico K. Poi ci sono stati alcuni eventi memorabili: abbiamo battuto 4 volte su 5 il Bolzano, abbiamo umiliato a ripetizione il Cortina che in passato ci stangava come niente (ricordo un Valpe Cortina 0 a 16...), abbiamo visto un gol fatto dal nostro portiere (una roba da raccontare ai nipoti, che forse nessuno dei presenti quella sera vedrà mai più) in una partita che perdevamo 0 a 4, e che abbiamo vinto 7 a 4, siamo entrati nei play off dopo una durissima lotta e la partita di sabato scorsa vinta con i marziani del Renon è stata commovente, esaltante ed altre parole che non trovo per definirla, abbiamo perso per strada un uomo d'oltralpe che spero di rivedere quest'autunno al suo posto, abbiamo festeggiato i 30 anni di matrimonio tra Ivan e la Valpe, la curva dei bambini ha trovato il suo capopopolo in un pizzaiolo casinaro simpaticone che vedete raffigurato nella photogalley più giù. Mi è spiaciuto non vedere almeno una delle vittorie contro il Bolzano, ma il ricordo della partita vinta lassù a casa loro, trasmessa in tv e vista con mia figlia, e lei che alla fine correva per casa gridando "papà, abbiamo vinto - abbiamo vinto!" mi fa venire le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Adesso quasi quasi mi butto nell'orto, anche se fuori è ancora notte. Altrimenti la nostalgia si fa canaglia...

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