giovedì 25 marzo 2010

Siamo spacciati...



In questi giorni si è aggirato in casa mia un personaggio interessante. Non lo si vedeva da un po' di tempo. Ha ripreso a suonare, e si è messo a leggere dei saggi letterari. Come sempre siamo stati benissimo insieme, e come sempre abbiamo chiacchierato. Ho trovato molto interessanti alcuni racconti che mi ha fatto a proposito del suo lavoro, che lo mette a contatto con alcune delle miserie umane. Perchè lui fa un mestiere particolare. E' l'accalappiacani di una grande città del centro Italia. E ne vede di tutti i colori. Vede da molto vicino, come direbbe il dottor Cirri di Caterpillar “uno dei segni della decadenza dell'occidente”, cioè il rapporto con gli animali nella nostra società, io credo soprattutto nelle città, in campagna c'è un approccio (per fortuna) più rustico, meno patologico. E allora mi ha parlato della vecchina fatta a pezzi da un cane (fatta a pezzi nel vero senso della parola), e del cane stesso che non è stato soppresso, ma condannato a restare in gabbia a vita in un canile pubblico, e noi condannati a mantenere a vita un cane condannato a restare in gabbia a vita perchè non lo si può sopprimere. E allora mi ha parlato dell'intervento che ha fatto in una cascina, dopo un servizio urlato in televisione da un noto programma del dopo cena, che denunciava i presunti abusi nei confronti di mucche, capre ed altri animali da parte della vecchietta che da sola se li gestiva. Dal punto di vista del rispetto della legge non è stato trovato niente di illegale, o forse si, una o due capre non avevano il marchio all'orecchio. In compenso, nei giorni in cui ha lavorato nella cascina per esaminare tutti gli animali e vedere come lavorava la vecchietta, ha capito che chi era in difficoltà era proprio lei, la vecchietta, troppo vecchietta e troppo sola per stare dietro a tutto. Ma di questo il servizio tv non aveva urlato nulla.

Ieri sono stato al supermercato, per vedere se la cassetta era sempre lì al suo posto. C'era. Meno male, mi ha rassicurato. La cassetta nella quale si possono mettere le offerte di scatolette di cibo per i cani abbandonati.

Nei giorni scorsi al lavoro c'è stata una raccolta di fondi a favore dell'ambulatorio che Emergency gestisce a Palermo, per curare gli immigrati che hanno paura di andare in ospedale a farsi curare. Abbiamo raccolto 215 euro, siamo 60 persone a lavorare lì... La prossima volta propongo di mettere una cassetta al supermercato, vicino a quell'altra. Hai visto mai che qualcuno sbaglia mira... Così gli mandiamo anche qualche scatoletta, a 'sti negri di Palermo.

Ha ragione il dottor Cirri, siamo spacciati.



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