venerdì 12 marzo 2010

MI HA RISPOSTO BARBABLU'!!

PUBBLICO LA RISPOSTA DI BARBABLU' AL MIO INTERVENTO:
"Caro Marcello,
spero davvero che il "documento" che ti ho inviato ti sia di aiuto, almeno per capire che il vecchio Barbablù non ha nessuna intenzione di mollare la resistenza. Nè penso di poter riassumere in poche righe le mie argomentazioni. Naturalmente anche il tuo commento mi fa riflettere, perché ci troviamo a vivere all'interno di contraddizioni che dobbiamo vivere senza comporre (esplodranno, esploderanno...). Gli obiettivi che io mi prefiggo sono due: non permettere mistificazioni che nascondano queste contraddizioni e offuschino la mente di chi ci vive dentro, non lasciarci disarcionare dall'avversario per poter essere dentro quando potrà servire. Per questo sono in forte disaccordo con quanto da anni si tenta di fare a "sinistra": mistificare su possibilità antiche legate alla distribuzione del reddito anzichè sull'analisi del modo di produrre e dell'immaginario sociale che si perpetua (sviluppo, progresso, stato sociale, etc) e corrodere così una cultura alternativa accettando presunte necessità e distruggendo la possibilità di avere domani un qualcosa da dire (e forse qualcuno che lo dica).
I miei richiami alla flessibilità erano ad un tempo pragmatici e provocatori. Intendevo dire che il sistema attuale funziona con le regole che si è dato e per starci dentro (non lasciarci disarcionare) occorre lasciare che le sue contraddizioni si sviluppino ed emergano nella loro distruttività (credo che le ricette del centro sinistra siano semplici ipocrisie, che del resto vedo all'opera a livello locale). La resistenza si fa dalla parte di chi le subisce, anche tramite nostro (se deve succedere), indicando chiaramente dove stanno le responsabilità e quali sono i perché (non le propensioni di un direttore, ma le politiche succubi dell'economia che le "sinistre" e le "destre" portano comunque avanti in tutto il mondo e in tutte le città). La resistenza la si fa affrontando gli assessori e accusando la loro indifferenza politica di lasciar passare lo sfruttamento dentro i nostri stessi servizi che dovrebbero fare quello che loro sono incapaci di fare e finiscono per creare nuove povertà tra le stesse persone che lavorano. I miei assessori si dicono di sinistra e i tuoi di destra, ma abbiamo visto che non fa alcuna differenza. Noi non faremo loro il piacere di suicidarci, e non taciteremo le coscienze nostre e di chi lavora con noi. Ad ogni nuovo assunto a cui siamo costretti a dare un tempo determinato per la totale incapacità del Pubblico di programmare e dare certezze, si devono indicare i responsabili per nome e cognome. Gramsci raccomandava di studiare e tenersi pronti, io semplicemente mi sento di dire: non facciamoci fregare e continuiamo a tenerci pronti e a preparare una cultura alternativa con tutti quanti stanno intorno a noi.
So che resta difficile il guardarci allo specchio, ma noi protestanti non abbiamo bisogno di metere a posto la nostra coscienza e di sentirci a posto, dobbiamo invece preoccuparci del nostro prossimo e del suo futuro... a rischio di sbagliare (io per primo che mi mostro così splendidamente convinto).
Barbabablù"

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